
Il progetto. grazie al tecnico Pasqualini, impiegato al Comune di Campofilone, a seguito della programmazione esposta dall’assessore regionale Aguzzi
Concepire lo sviluppo del territorio, attraverso azioni tecnico amministrative concordate, finalizzate a potenziare l’offerta dei servizi ai cittadini, oltre il confine comunale di competenza. Questo è lo scopo alla base dell’innovativa azione tecnico politica, che si concretizza nella redazione del piano regolatore comune, posta in essere congiuntamente da due Comuni della provincia di Fermo e due della provincia di Ascoli. I Comuni coinvolti sono Campofilone, Pedaso, Massignano e Montefiore dell’Aso.
Il progetto è partito grazie ad un’intuizione del tecnico comunale Pasqualini impiegato al Comune di Campofilone, a seguito della programmazione esposta dall’assessore regionale Aguzzi, basata sulla possibile assegnazione di contributi utili alla stesura del piano regolatore redatto in associazione. L’intuizione tecnica è poi passata al vaglio delle scelte politiche e confronto tra i sindaci, ed è diventata realtà a seguito della concertazione d’intenti tra i quattro primi cittadini dei Comuni confinanti, attraverso l’affidamento della stesura del Piano, all’Università di Architettura di Camerino (sede di Ascoli).
Il progetto ha visto già il riconoscimento di un contributo regionale volto a sostenere le spese di costituzione del programma, consistente in 50mila euro per i Comuni di Campofilone, Massignano e Montefiore dell’Aso. Il Comune di Pedaso, invece, non ha ancora ricevuto il contributo in quanto soggetto agente in compartecipazione nella fase di elaborazione.
Nella fase di confronto tra sindaci e regione, il primo cittadino di Campofilone Giovanni Feliziani, ha fatto emergere la necessità del coinvolgimento del genio civile e del consorzio idrico, quali enti fondamentali nella redazione del Piano regolatore comune, viste le specifiche competenze in ambito di riqualificazione e potenziamento di collegamenti e gestione delle acque. Da qui, la disponibilità degli uffici tecnici, finalizzata alla programmazione funzionale allo sviluppo dell’ampio territorio che il Piano regolatore comune, coinvolge.
"Il Piano regolatore comune permetterà di guardare ai prossimi 30 anni senza temere la sovrapposizione di servizi ai cittadini – commenta Feliziani – che contrariamente in questo modo vengono concordati a beneficio delle esigenze della comunità e dello sviluppo del territorio. Uno sviluppo – prosegue il sindaco – che riguarda la progettazione di aree di produzione e o artigianali così come quelle adibite all’erogazione dei servizi sociali e sanitari". Servizi concordati nella logica dello sviluppo e della piena efficienza, è quindi ciò per cui i quattro Comuni stanno lavorando focalizzati in nuova realtà di imminente futuro.
Paola Pieragostini