REDAZIONE FERMO

Si facevano dare il resto sbagliato. Due fratelli truffatori nei guai

Fratelli truffatori colti in flagrante: rinvio a giudizio per truffa aggravata. Tecnica del cambio resto sventata dalla polizia a Fermo.

La polizia in azione

La polizia in azione

Carpivano la fiducia del personale addetto alla cassa degli esercizi commerciali riuscendo a farsi consegnare, a titolo di resto, somme di gran lunga superiori all’importo versato per l’acquisto di prodotti o consumazioni dal valore irrisorio. Una tecnica ben collaudata che, però, non era sfuggita alla polizia che aveva scoperto la presenza in zona di due fratelli di origini campane e per loro aveva fatto scattare la denuncia e il foglio di via di quattro anni emesso dal questore. Entrambi, infatti, erano risultati gravati da numerosissimi precedenti penali per molteplici truffe ad esercizi commerciali in tutta Italia e nel Fermano, soprattutto con la tecnica del cambio resto. I due, a conclusione delle indagini, sono stato rinvia a giudizio e dovranno comparire davanti al giudice del tribunale di Fermo per rispondere del reato di truffa aggravata. Ad attirare l’attenzione dei poliziotti era stata la circostanza che la coppia di fratelli viaggiava su un’auto di piccola cilindrata, intestata ad una persona estranea ai fatti, che era segnalata su un portale in uso alle forze dell’ordine, denominato "interceptor", come mezzo utilizzato da soggetti dediti alle truffe. Una volta fermati ai Porto Sant’Elpidio, i due non avevano saputo spiegare i motivi della loro presenza sul territorio, da qui i sospetti degli agenti della squadra volanti rivelatisi poi giusti. La vettura era stata monitorata per molto tempo dal sistema di telecamere del portale "interceptor" dal quale era emerso che, nel corso della stessa mattinata, il veicolo era stato ripreso in altri comuni del circondario. Tale elemento era risultato assolutamente indicativo del fatto che la coppia stesse, con tutta probabilità, osservando con cura alcuni esercizi commerciali dove colpire con l’ormai collaudata tecnica, considerando anche che, solo pochi giorni avevano, avevano truffato un esercizio a Montegranaro e poco dopo a Corridonia. Gli ulteriori approfondimenti da parte degli uffici investigativi della questura avevano permesso di accertare la responsabilità dei due fratelli in ulteriori truffe in altri paesi dell’entroterra fermano, attuate con le stesse modalità.

Fabio Castori