Sohaib parla dal carcere: "Non ho ucciso Auriene"

Il 21enne fermano ha incontrato l’avvocato Paris nel carcere di Grenoble e detto sì all’estradizione. Lupi: "Ha raccontato altri particolari che stiamo verificando".

Sohaib parla dal carcere: "Non ho ucciso Auriene"

Sohaib parla dal carcere: "Non ho ucciso Auriene"

"Non sono stato io ad uccidere Auriene, non l’ho mai toccata e, quando ci siamo salutati, lei era ancora viva". A parlare dal carcere, in Francia, dove si trova rinchiuso da nove giorni, è Sohaib Teima, il 21enne fermano di origini egiziane accusato dell’omicidio di Auriene Laisne, la ragazza francese uccisa a coltellate in una chiesetta abbandonata in Val d’Aosta. Sohaib, che studia odontoiatria all’università di Grenoble, ha fornito la versione dei fatti al suo legale francese Julian Paris, confermando di essersi recato a fare una gita in Italia insieme alla ex fidanzata, ma negando la responsabilità del delitto. "Sohaib è sereno – spiega l’avvocato Lucia Lupi, che lo difende in Italia insieme a Igor Giostra – e sostiene di non aver fatto del male alla vittima. Ha raccontato anche altri particolari, ma al momento, nell’impossibilità di verificarli, preferiamo non farne parola". Il 21enne accusato dell’omicidio ha confermato di aver raggiunto la Valle d’Aosta in autobus insieme alla vittima, ma di non averla accompagnata nella chiesetta abbandonata dove è stata trovato il suo cadavere. Sohaib ha tirato in ballo la presenza di qualcun altro. Sulla base di queste sue dichiarazioni torna d’attualità il famoso furgone rosso avvistato il giorno del delitto. Furgone che non poteva essere utilizzato dal 21enne perché non munito di patente e perché non in grado di guidare. Intanto il giovane ha dato l’ok per l’estradizione in Italia e oggi comparirà davanti ai giudici della ‘chambre de l’instruction’ della Corte d’appello di Grenoble, che dovranno esprimersi sulla sua consegna dopo il mandato d’arresto europeo spiccato dall’Italia. La decisione è attesa entro sette giorni. Secondo gli inquirenti il 21enne avrebbe attirato la vittima in una trappola proponendole un’escursione in Val d’Aosta per fare ‘urbex’, una pratica in voga tra i giovani alla ricerca di ruderi e strutture abbandonate. La ragazza è stata ritrovata senza vita in una chiesetta abbandonata dove è stata colpita a morte con una coltellata alla gola e una più superficiale all’addome con un’arma che, secondo gli investigatori, Teima aveva già con sé. Il giovane era già indagato per maltrattamenti in famiglia, un reato che il codice penale francese rubrica in maniera diversa da quello italiano. Per questo motivo il 13 gennaio gli era stata notificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex fidanzata e il 3 maggio dovrà essere processato.

Fabio Castori