REDAZIONE FERMO

Stallo ex Ligmar, cambia la proprietà

Nella vicenda ex Ligmar, in stallo da anni, sono cambiati gli interlocutori per l’amministrazione. Non più il Gruppo Maccaferri, la...

Nella vicenda ex Ligmar, in stallo da anni, sono cambiati gli interlocutori per l’amministrazione. Non più il Gruppo Maccaferri, la holding Seci (come noto, sono falliti), la controllata Esa srl. L’intera area ex Ligmar è stata venduta (l’acquisizione risalirebbe a un paio di mesi fa) a una società del settore (pare sia del sud Italia) e che, secondo le prime indiscrezioni, avrebbe concluso l’affare in termini più che vantaggiosi.

Un investimento nel cui pacchetto, oltre all’area ex Ligmar (che, invasa dalle erbacce e con una porzione della recinzione abbattuta, appare come una landa desolata all’ingresso nord della città costiera) figurano altre proprietà immobiliari Esa srl: diverse palazzine, sempre a Porto Sant’Elpidio, e qualche immobile situato in quel di Fermo.

Una operazione di dismissione di cui si era parlato già più di 3 anni fa e che si era resa necessaria per tentare di risanare il bilancio del Gruppo contando su un introito sufficientemente cospicuo. Ma la situazione è precipitata già in quegli anni, mentre le acquisizioni si sono perfezionate solo di recente, peraltro a cifre di gran lunga inferiori al previsto.

Tuttavia, ciò che più interessa all’amministrazione è il cambio di interlocutore con cui ragionare sul futuro di un’area su cui nel 2013 è stato siglato tra proprietà e Comune un piano attuativo convenzionato scaduto nel 2023, prevedendovi costruzioni commerciali, di servizi terziari e una minima quota di residenziale oltre a opere di urbanizzazione (tra cui la rotatoria con sottopasso carrabile verso il lungomare Europa) con tanto di polizza fideiussoria. La convenzione è scaduta, gli investitori sono falliti, la polizia non è stata mai escussa, e tutto è rimasto com’era.