Interviene anche don Vinicio Albanesi sull’eventualità di trasferire il Serd, Servizio per le tossicodipendenze, a San Marco alla Paludi di Fermo. E lo fa con una lettera aperta inviata al direttore dell’Ast di Fermo, al direttore del Serd, al sindaco, al questore, al prefetto e al procuratore della Repubblica. "Ho appreso - spiega don Albanesi - l’ipotesi del trasferimento del Servizio per le tossicodipendenze nella zona di San Marco. Mi permetto, quale parroco di quel territorio e presidente di una comunità per tossicodipendenti, di esprimere il mio pensiero a proposito dell’inadeguatezza di un eventuale trasferimento".
Poi don Albanesi spiega i motivi che secondo lui non renderebbero idoneo il sito: "La parrocchia è composta di circa 500 abitanti, per lo più anziani, in case sparse. L’eventuale sede sarebbe inserita in una zona artigianale-commerciale. Non ha giardino, né spazio riservato ed è esattamente in mezzo ad una grossa rotatoria. I servizi di trasporto sono rari e in zona insistono solo una pizzeria, un bar e una bottega. Oltretutto la sede ipotizzata adiacente a Lido Tre Archi è ben nota per lo spaccio. Un Serd in quel sito allargherebbe la vendita del metadone, fenomeno ben conosciuto. Mi sono meravigliato che un sito non sia stato trovato con tre ospedali vicini come Porto San Giorgio, Fermo vecchio e Fermo nuovo. Né vale l’obiezione che occorra un ambito sociale per il reinserimento, saltando la fase della salute da ritrovare. Anzi si va a rafforzare negativamente un territorio molto pericoloso".
Don Albanesi parla poi dell’aspetto sociale: "Accogliere persone con dipendenze esige avere spazi riservati senza creare ghetti, personale formato, progetti terapeutici, controllo stretto e continuo. Le dipendenze sono purtroppo in estensione: si pensi all’alcolismo e alla ludopatia. Senza un progetto allargato e lungimirante continueremo a perdere vite di giovani e recentemente purtroppo, a causa della cocaina, anche di adulti".