FRANCESCO FRANCHELLA
Cronaca

1933-2023: nella terra dei padri In mare viaggio di ritorno da Fertilia

Tante famiglie da qui partirono per la Sardegna. Una storia che oggi rivive tra le testimonianze

1933-2023: nella terra dei padri  In mare viaggio di ritorno da Fertilia

1933-2023: nella terra dei padri In mare viaggio di ritorno da Fertilia

di Francesco Franchella

Il comandante Giulio Marongiu lasciò da esule la sua città, Pola, quando ancora era bambino. Nacque lì, in Istria, nel 1938, come tanti degli esuli che negli anni Trenta e Quaranta lasciarono l’Italia continentale per approdare in Sardegna. Tra loro, vi erano diversi giuliano-dalmati, non pochi veneti e molti ferraresi, che per primi tentarono di bonificare la zona in cui oggi sorge Fertilia.

Situato su un estremo lembo di terra, di fronte ad Alghero, il centro conta appena duemila abitanti ed è di fondazione fascista. La sua storia inizia nel 1933, grazie all’Ente di Colonizzazione Ferrarese, che all’epoca si occupò di bonificare la terra paludosa e malarica della Nurra, rendendola così una meta di famiglie contadine provenienti proprio da Ferrara. Di lì a poco, i casolari sparsi nel territorio andarono incontro a un naturale processo sinecistico. Divennero, in pratica, un’unica anima: Fertilia. Perché vi raccontiamo questa storia? Al di là dell’ovvio, ossia che il presente è frutto del passato e che, pertanto, non si può vivere il presente senza conoscere il passato, il motivo principale è che oggi arriverà a Ferrara ‘Il ritorno alla terra dei padri’. Si tratta di un’iniziativa partita dall’associazione ‘Fertiliae Domus Omnium’, e consiste in un viaggio in barca "a ritroso nel tempo". Novecentocinquanta miglia, ottanta giorni di navigazione, partendo dal porto di Alghero, a bordo dell’imbarcazione Klizia, guidata dal comandante Marongiu, che ha da poco compiuto 85 anni. L’equipaggio è composto dal figlio Federico, da Mauro Manca, anch’egli figlio e nipote di esuli fiumani, e da Giuseppe Bellu, rappresentante della numerosa comunità veneta e ferrarese, che trasformò Fertilia e la paludosa laguna del Calich in un luogo fertile (il nome ‘Fertilia’ non sembra casuale). Passando, tra le altre, per Capraia, Livorno, Punta Ala, Civitavecchia, Fiumicino e Anzio, l’equipaggio si è fermato a Gaeta e, dopo qualche contrattempo, ha trasportato via terra l’imbarcazione fino al porto di Ancona, dove la Klizia è stata varata e preparata per il prosieguo del viaggio. Quindi, di nuovo in mare, da Ancona a Rimini, da Rimini a Porto Garibaldi. Da qui, Marongiu & Co. arriveranno a Ferrara, per l’incontro con il sindaco di questa mattina, che vedrà anche la presenza di enti e associazioni. Ferrara, infatti, è la prima ‘Terra dei Padri’. L’equipaggio, poi, sarà a Chioggia il primo di settembre ed a Venezia il 2, nel pomeriggio. L’imbarcazione dirigerà poi la prua verso Trieste, capitale morale dell’esodo, che rappresenterà un primo ricongiungimento con le radici della comunità giuliano-dalmata.

Giulio Marongiu, parteciperà a tantissimi eventi di particolare rilievo, prima di dirigere la prua verso l’Istria per poi concludere la sua navigazione nuovamente nella Città alabardata. La massima emozione, tuttavia, sarà quando la Klizia solcherà le acque istriane e il comandante metterà i piedi a terra: infatti, dopo che Marongiu lasciò Pola a 8 anni, non vi fece più ritorno. "Mio figlio e i suoi amici – racconta Giulio Marongiu – mi hanno convinto che è giusto tornare, io devo riuscirci. Mettere per la prima volta il piede su quella terra che ho abbandonato quando era ancora un bambino, sarà per me una grandissima emozione".