Caro Carlino,
la Dribling a Ferrara è una scuola calcio che tenta di essere anche una scuola di vita. Quest’anno, la prima settimana di settembre, ha portato in montagna, in un ‘ritiro’ 35 adolescenti dai 14 ai 16 anni. Due Mister-Educatori, un cuoco, una famiglia di supporto e un prete. A Forno di Zoldo siamo stati accolti nelle strutture sportive della locale società calcistica. I ragazzi non hanno soltanto svolto sedute di allenamento in un ambiente sublime, ma hanno conosciuto, alcuni per la prima volta, la montagna, quella camminata con lo zaino in spalla fino ai rifugi e oltre i 2000 metri. La semplice immersine nella bellezza di questi panorami li ha affascinati e la vita comune che esige di dividere gli spazi, i compiti, i servizi per gli altri come le pulizie degli ambienti e ‘ l’apparecchio e sparecchio’ della mensa li ha visti prima titubanti e poi consapevoli di essere capaci e utili. A metà della settimana, pioveva, ci siamo riuniti e ci siamo chiesti che cosa sia una squadra di calcio e perché ne vogliono far parte. La risposta più gettonata è stata quella di essere degli amici, dell’aver fiducia gli uni degli altri, di superare le tensioni che a volte emergono in campo, il far gruppo senza escludere alcuno, l’apprezzare le capacità di ciascuno senza esaltare i personalismi e vincendo le timidezze. Osservando lo svolgersi della vita quotidiana e non solo in campo, i Mister hanno suggerito una riflessione, un richiamo personale discreto ma efficace, un incoraggiamento. Dunque è stata una esperienza educativa forte, certo questi ragazzi forse non diventeranno (ma non si sa mai!) dei professionisti del pallone ma la tenacia, lo spirito di gruppo, il rispetto e la benevolenza per gli altri si manifesteranno in ogni ambito della vita. Sta ricominciando la scuola: chissà se in classe i nostri ragazzi porteranno questa ventata di bellezza e se qualche scintilla ricadrà anche su noi grandi così stancamente incamminati a rinnovare il Parlamento.
Paolino Marchesini,
presidente Dribbling