A scuola di archeologia. Delizia, il punto sugli scavi

La presentazione del progetto che ha coinvolto gli alunni di Ariosto e Roiti "Abbiamo portato alla luce nuovi resti murari e una vasca realizzata in laterizi".

A scuola di archeologia. Delizia, il punto sugli scavi

A scuola di archeologia. Delizia, il punto sugli scavi

La partecipazione agli scavi archeologici dovrebbe essere un aspetto cruciale dell’esperienza di ogni studente, per questo si dovrebbe sempre cercare opportunità di scavo, sia come parte dei programmi scolastici che attraverso percorsi di volontariato. Queste esperienze offrono l’opportunità di comprendere meglio il lavoro sul campo e di scoprire se l’archeologia potrà essere davvero una professione per il proprio futuro. Sono queste alcune delle considerazioni finali alle quali gli studenti dei licei Ariosto e Roiti sono giunti presentando ieri mattina, al refettorio di San Paolo, il progetto ‘Scavando s’impara. Il secondo anno di scavo alla Delizia di Belfiore: l’esperienza delle scuole’. Costruita da Alberto d’Este attorno al 1388 e demolita nel 1654, grazie al progetto triennale di archeologia partecipata e pubblica ‘Che Delizia Belfiore!’ questo inestimabile tesoro cittadino è riemerso. Per l’occasione, alla presentazione è intervenuto il sindaco Alan Fabbri, presenti anche gli assessori alla Cultura e alla Pubblica istruzione. Per la Soprintendenza settore Archeologia ha portato i saluti Carolina Ascari Raccagni, per il Gruppo archeologico ferrarese Letizia Bassi, mentre Chiara Guarnieri, responsabile del progetto, ha illustrato le finalità. Gli archeologi Flavia Amato e Maurizio Molinari, hanno infine tracciato brevemente i risultati dello scavo 2023.

I protagonisti della giornata sono stati soprattutto gli studenti delle classi di Ariosto e Roiti, che hanno partecipato alla campagna di scavo 2023 e che, a seguito di questa esperienza, hanno contribuito a far conoscere il progetto partecipato mediante filmati, racconti e podcast. "Lo scorso anno, il secondo dell’iniziativa di archeologia partecipata – ha sottolineato Chiara Guarnieri – ha portato alla luce nuovi resti murari, ambienti con pavimentazione in cocciopesto e una vasca realizzata in laterizi. È stato inoltre terminato lo scavo della vasca da butto scoperta nel 2022. Il terzo anno di scavi inizierà a settembre 2024 e vedrà la prosecuzione delle attività di cantiere che, come di consueto, saranno visibili dall’esterno". Sabato 4 maggio, alle 11.30, al museo archeologico nazionale si terrà l’incontro aperto al pubblico ‘Work in progress. Primi risultati della seconda campagna di scavi alla Delizia di Belfiore’. "È un orgoglio essere qui – così Fabbri – perché questa è un’ulteriore restituzione pubblica di un progetto che è nato negli ultimi anni, in cui il Comune ha fin dall’inizio. Con questo progetto, cui hanno preso parte tanti ragazzi, è stato recuperato un pezzo del nostro patrimonio culturale, che rimarrà in futuro e che ora sarà di tutti. Per questo ringrazio tutti quelli che fin dall’inizio ci hanno creduto, ai tanti giovanissimi che si sono messi in azione per lavorare all’opera di scavo collettivo, ai docenti e agli istituti che hanno permesso questo risultato". Ideato e diretto dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara e realizzato a cura del Gruppo archeologico ferrarese, il progetto di scavo partecipato ha visto l’apporto degli studenti dei due licei, con il supporto della Provincia, del Consorzio di Bonifica ed è stato finanziato dal Comune.