Abusi su minori, il prete resta ai domiciliari Il Riesame ha bocciato la richiesta dei difensori

Rimane ai domiciliari don Giuseppe Rugolo, il sacerdote siciliano arrestato il 27 aprile scorso a Ferrara, dopo l’inchiesta della procura di Enna, con l’accusa di violenza sessuale e atti sessuali a danni di minori. Il tribunale del Riesame ha dichiarato inammissibile la richiesta di scarcerazione presentata dai suoi difensori, gli avvocati Antonino Lizio e Denis Lovison. Rugolo è ai domiciliari nel seminario di via Fabbri, dove era stato trasferito nell’ottobre del 2019 dal vescovo della Diocesi di Piazza Armerina. Dopo la denuncia all’autorità ecclesiastica di un giovane e le conclusioni del Tribunale ecclesiastico, gli atti erano stati inviati in Vaticano, alla Congregazione della Fede, che aveva dichiarato la propria incompetenza perché le violenze sarebbero avvenute quando Rugolo era seminarista. Nel frattempo, si registra un botta e risposta tra i difensori di una delle vittime e la diocesi di Piazza Armerina. La nota, nella quale si riportano le dichiarazioni degli avvocati del vescovo Rosario Gisana, punta a precisare che sul ruolo e sulla condotta del prelato sono state diffuse notizie "distorte e non rispondenti al vero" e smentiscono che alla vittima sia stato offerto denaro. A queste affermazioni ha replicato l’avvocato Eleanna Parasiliti Molica, che assiste il giovane ennese che ha denunciato, stigmatizzando il "contenuto diffamatorio e calunnioso contenuto nella nota della Diocesi".