di Federico Di Bisceglie
L’agricoltura è in ginocchio. I violenti rovesci degli ultimi giorni hanno completamente devastato interi campi e, in alcuni casi, isolato realtà produttive locali. E’ il caso dell’azienda Zardi, a cui il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha fatto visita ieri pomeriggio. Ma i campanelli d’allarme continuano ad arrivare da più parti. "Dopo oltre due giorni di maltempo con vento e volumi di pioggia caduta che in alcuni casi ha superato i 200 millimetri – si legge in una nota diffusa da Cia – la situazione che si presenta è critica, con torrenti esondati, frane e smottamenti in collina e montagna. Nel faentino, ma anche in territorio di Bologna e Ferrara, l’eccesso di acqua, dopo un lungo periodo dì siccità, ha inondato centri cittadini ed aziende agricole. Vengono segnalate situazioni di criticità per allagamenti nei frutteti, vigneti e nei seminativi, con un conseguente problema di asfissia radicale delle piante, oltre ad un dilavamento dei terreni e perdita di piantine appena germogliate".
"Una sequenza così nefasta purtroppo non è più eccezionale – dice Stefano Francia, presidente di Cia Emilia Romagna – e ora non ci resta che fare la conta dei danni che si sommano alle gelate di alcune settimane fa che, da sole, hanno causato perdite ingenti alla frutticoltura". Anche nel nostro territorio la situazione non è tanto diversa e, soprattutto, i danni provocati da questi violenti temporali si sommano alle grandinate che, la scorsa settimana, hanno colpito in particolare i territorio del Basso ferrarese. Secondo le stime di Confagricoltura "i danni a coltivazioni e strutture sono ingenti – si legge in un report – si calcola approssimativamente una perdita di produzione del 70-80% nell’area colpita dall’evento calamitoso, senza contare le piante frutticole e le viti che rischiano di morire per asfissia radicale o ristagno idrico". È completamente compromessa "la produzione 2023 di grano, nella delicata fase della spigatura, ma anche quella dell’orzo: colture che non possono essere riseminate in questo periodo dell’anno". Qualche rassicurazione arriva invece del Consorzio di Bonifica che conferma una situazione idrica "sotto controllo".
"Stiamo assistendo alle due facce del cambiamento climatico – commenta il presidente del Consorzio, Stefano Calderoni - . Lunghi periodi di siccità alternati a brevi periodi di precipitazioni intense. Purtroppo, questo "ciclo climatico" non ci consente di trattenere l’acqua perché non abbiamo sufficiente capacità di invaso. Per questo motivo voglio sottolineare che le precipitazioni non sono la soluzione alla siccità". Di qui la sollecitazione di Calderoni a "rendere il territorio sicuro e forte di fronte a un clima sempre più estremo, perché solo con la sicurezza c’è futuro", anche attraverso i progetti finanziati dal Pnrr. "La pioggia non ha creato danni al sistema infrastrutturale e le nostre squadre sono rimaste al lavoro la notte del 2 a scopo precauzionale, per controllare la funzionalità della rete di scolo ed effettuare la pulizia delle griglie degli impianti idrovori per assicurarne l’efficienza. La rete sta rispondendo bene. Naturalmente occorrono interventi strutturali importanti e in questo senso abbiamo ottenuto importanti finanziamenti e anche il Pnrr sta cominciando a concretizzarsi".