Ferrara, protesta in via Pontegradella. "Gli alberi muoiono"

L’esperto Fabio Anibaldi: "Dopo la potatura alcuni pioppi sono già secchi e altri sono in condizioni disperate"

Un esperto di alberi e potatura: Fabio Anibaldi

Un esperto di alberi e potatura: Fabio Anibaldi

Ferrara, 16 novembre 2018 - Cronaca di una morte più che annunciata. È quanto accaduto ai trenta pioppi di via Pontegradella, a lato strada e canale nel tratto che da via Caretti porta al centro del paese. Ad aprile di quest’anno erano stati oggetto di potatura drastica che li aveva ridotti a semplici tronchi.

Non sono mancate le polemiche a seguito di quella potatura. Era stata eseguita la cosiddetta pratica della capitozzatura, peraltro vietata dal Regolamento del Verde del Comune di Ferrara, che consiste nella rimozione totale della chioma dell’albero. Pratica ormai obsoleta e i cui effetti già da tempo si riconosce essere deleteri da parte degli specialisti del settore.

Il risultato è che di trenta pioppi, che erano a bordo strada dagli inizi degli anni Ottanta almeno, due sono già morti ed un’altra quindicina almeno appaiono parecchio sofferenti. Cos’è accaduto agli alberi dopo l’intervento di potatura di aprile? «Come era prevedibile alcune piante a distanza di pochi mesi sono già morte – spiega l’arboricoltore Fabio Anibaldi, tree climber e titolare di Alberi e Giardini –, altre danno segni di grande sofferenza e presumibilmente seccheranno nel prossimo periodo. Non che ci fosse bisogno di conferme ulteriori, ma quanto avvenuto è la riprova che la capitozzatura degli alberi è dannosa, pericolosa e dispendiosa».

Le piante ora devono essere abbattute?

«Quelle ormai secche sì. Le altre sono da monitorare e qualora vengano lasciate in sede tra un po’ di tempo sarà necessaria una perizia di un agronomo che ne valuti le condizioni».

La strada di via Pontegradella è da sempre oggetto di franamento della sponda a lato canale. La colpa può essere degli alberi?

«Al contrario, gli alberi con le loro radici sono un ottimo consolidamento per gli argini. Quando però una pianta viene mutilata attiva un processo di selezione delle radici, eliminandole e facendole morire poiché non hanno più la funzione di nutrire i rami ormai tagliati. In parole povere solo una pianta in salute e con una chioma ben sviluppata funziona da sostegno contro frane e smottamenti del terreno».

L’intervento, commissionato dalla Provincia di Ferrara, aveva lo scopo di mettere in sicurezza la strada.

«Il risultato in questo momento è esattamente l’opposto – conclude Anibaldi –. Ora ci sono alberi già secchi ed altri che lo saranno a breve a lato strada, alti oltre quindici metri ed esposti agli agenti atmosferici, senza più il sostegno di un apparato radicale sano».