Alla scoperta di un nuovo mondo: i murales

La redazione della classe 4b della scuola Matteotti si confronta con una moderna forma di espressione. Andiamo a leggere la prima puntata .

Alla scoperta di un nuovo mondo: i murales

Alla scoperta di un nuovo mondo: i murales

TITOLO: ALLA SCOPERTA DI UN NUOVO MONDO: I MURALES

OCCHIELLO: la redazione della classe 4b della scuola Matteotti si confronta con una moderna forma di espressione. Ecco la prima puntata dei giovani reporter, coordinati dalla docente Bertilla Scavezzon.

Quando si è per strada, lungo i percorsi di ogni giorno, lo sguardo è attirato da muri colorati: sono i graffiti e i murales. Nel nostro quartiere di viale Krasnodar ce ne sono molti, come in tutta la città. Ma sono una forma d’arte? Piacciono a tutti? Cercando di rispondere a queste domande, è partito il lavoro di ricerca sui murales. Prima di tutto, siamo usciti dalla scuola per fare una passeggiata alla ricerca dei murales nel quartiere attorno a Via Verga. Sul palazzo vicino alla scuola abbiamo visto un graffito bianco. Abbiamo chiesto a un signore che abita lì se il graffito gli piacesse: ci ha risposto che non era contento di avere dei graffiti sul muro del suo palazzo, avrebbe preferito un bel murales come quello del procione, che si trova poco lontano. Poi siamo andati a vedere i murales al Centro Rodari: qui ci sono graffiti un pochino rovinati perché sono lì da molti anni. I murales più grandi sono quelli sui muri esterni della nostra scuola, quello con il koala che si trova in via Verga e quello di Marielle Franco vicino al parco Peter Pan. I murales vengono realizzati per ricordare una persona o per trasmettere un messaggio importante. Quelli nella nostra zona parlano del rapporto con la natura, come il procione e il koala di A. Bolognesi. Un gruppo di artisti, tra cui anche Bolognesi e Psiko, ha realizzato i lavori sull’edificio del centro ambulanze: il ragazzo nel computer, la persona con le cuffie che ascolta musica.

Su un condominio c’è il murales dedicato a Marielle Franco, sul suo braccio c’è una scritta in portoghese “Nao e nao”: significa “No e no” e ricorda la sua lotta perché le persone di colore e le donne abbiano (siano riconosciuti) gli stessi diritti degli altri: per questo è stata uccisa. Anche questo è opera di Alessio Bolognesi. Abbiamo cercato sul vocabolario il significato delle parole “graffito” e “murales”. Il graffito è formato da scritte e disegni realizzati con vernice e spray sui muri; i murales sono dipinti di grandi dimensioni realizzati sui muri. Inoltre, c’è il significato legato ai graffiti nelle caverne: durante lo studio delle civiltà si incontrano le pitture rupestri dei Cro-Magnon, sulla vita di tutti i giorni; anche gli antichi Egizi dipingevano sui muri degli edifici. Ci siamo poi chiesti quali idee possano avere le persone su queste opere. Ognuno di noi ha intervistato alcuni adulti. Dicono che, se fatti bene e da veri artisti, sono una decorazione per la città; quelli con le parolacce non piacciono. Anche nella nostra scuola, ogni anno dal 2013 per ricordare il Giorno della Memoria, creiamo un murales per non dimenticare l’olocausto. Qualche anno fa, sulle pareti esterne della scuola, si vedevano murales su sport e natura, ma sono stati ricoperti dai lavori necessari. Sarebbe piacevole riaverli e contribuire a riprodurne altri. Ci è sembrato bello confrontarci con un artista, abbiamo invitato Alessio Bolognesi. Nella prossima puntata leggeremo la sua intervista.