Allagato il faro di Goro, allarme inascoltato

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Solo sei giorni fa, sulle pagine de Il Resto del Carlino Erik Scabbia, che assieme all’amico Giampiero Rubbi, gestiscono il Faro di Goro, una struttura in parte in capo alla Marina Militare e dall’altra al demanio, aveva lanciato un accorato grido d’allarme, purtroppo inascoltato. E’ la conta dei danni che hanno subito è altissima, freezer da buttare, due camere da letto invase da 60 centimetri di acqua come la zona giorno e le cucine, ma sopratutto niente corrente elettrica, riscaldamento e acqua. Quest’ultima, fruibile solo dopo vari passaggi in diverse pompe, che prima provvedono alla desalinizzazione, poi la potabilizzano ed infine la purificano, attualmente sommerse da acqua, sabbia e detriti. Distrutto il pontile d’attracco, allagate le strutture nel cortile interno, materassi da gettare, mobili imbevuti d’acqua salmastra e tanti altri oggetti, pietanze e materiali ormai irrecuperabili. Impossibile allo stato attuale una quantificazione dei danni, Scabbia con un gruppo di donne e uomini, si sono rimboccati le maniche e stanno cercando di rimettere a posto quel che è possibile. "E’ stato un evento come non succedeva da anni – commenta Giampiero Rubbi – le onde hanno scavallato il muretto di recinzione con un’altezza ed una potenza come non mai. Tuttavia che il pericolo potesse venire da quella parte era stato segnalato a chi di competenza da tempo, eppure non è stato fatto nulla". Nell’alluvione del 2019 era stato il fiume ad allagare la struttura, ormai pronta per l’inaugurazione, ma sono state messe barriere verso nord e ovest, il fronte ad sud-est dove lo Scirocco spinge, come ha fatto sui Lidi, era rimasto scoperto e da quel punto si è verificato l’ultimo disastro. "E’ impossibile ipotizzare una riapertura della struttura – prosegue Rubbi – quando sono stati compromessi gli impianti, ed è indispensabile la loro rimessa in moto per poter riavere corrente, riscaldamento, acqua. Come abbiamo sempre fatto ci risolleveremo per ospitare i turisti in un luogo unico al mondo".

cla. casta.