Altra spaccata in centro. Sfonda a spallate la vetrina del locale. Ladro fugge con la cassa

Il colpo è stato messo a segno intorno alle 4 di ieri al ‘Nonno Umberto’. In azione un malvivente incappucciato, il raid è durato pochi secondi.

Altra spaccata in centro. Sfonda a spallate la vetrina del locale. Ladro fugge con la cassa

Altra spaccata in centro. Sfonda a spallate la vetrina del locale. Ladro fugge con la cassa

Una spallata per mandare in frantumi la vetrina e una trentina di secondi per impossessarsi della cassa e fuggire. È la seconda spaccata in pieno centro nel giro di un paio di giorni quella che si è verificata ieri notte in viale Cavour (il precedente appena 48 ore prima all’Upim di via Cortevecchia). Nel mirino stavolta è finito il bar ‘Nonno Umberto’, all’angolo tra Cavour e corso Isonzo. A terra rimangono solo le lastre spezzate di una vetrina che non c’è più. Il bottino è magro, in cassa non c’era praticamente nulla, ma i danni sono ingenti. Il telefono squilla e i clienti arrivano, ma i dipendenti del locale devono – loro malgrado – farli andare via senza cappuccino e brioche. Impossibile aprire, almeno per ieri mattina. Sul posto sono intervenuti i carabinieri per un primo sopralluogo e per avviare le indagini del caso.

Un passo indietro. Sono le 4 di ieri. Il buio avvolge ancora la città e le strade sono deserte. Un uomo incappucciato raggiunge il bar ‘Nonno Umberto’ con le peggiori intenzioni. Le telecamere del locale riprendono il raid e lo vedono armeggiare con un cacciavite in una angolo della vetrina. Il bandito sa dove mettere le mani. Fa forza tra il margine di metallo e il vetro fino a quando quest’ultimo non inizia a incrinarsi. A quel punto è abbastanza fragile da essere buttato giù senza troppe difficoltà. Senza pensarci due volte, il ladro incappucciato prende a spallate la vetrina già lesionata e la fa cadere con facilità. A quel punto entra, strappa la cassa dal suo supporto e fugge, senza toccare altro. Nel frattempo l’allarme attira sul posto il titolare e i militari, ma ormai del soggetto non ci sono tracce. Ha avuto tutto il tempo per svanire nel buio che precede l’alba. I carabinieri avviano le prime indagini e partono proprio dalle immagini delle telecamere. Chissà che gli ‘occhi elettronici’ non possano aver colto un dettaglio che possa indirizzarli verso l’identità del bandito. Non è escluso che possa trattarsi dello stesso che, tra martedì e mercoledì, ha assaltato il negozio di abbigliamento Upim di via Cortevecchia. Tante le similitudini tra i due raid e le zone d’azione non sono poi così lontane. L’ipotesi che ci sia un ladro seriale che si aggira per il centro è sicuramente al vaglio, anche se finora non ci sono elementi sufficienti per confermarla.

Il bandito sembrerebbe avere agito da solo. Sarebbe dunque meno accreditata l’idea di una banda di professionisti che compiono raid pianificati. La tesi più accreditata è che possa trattarsi di un ‘lupo solitario’ che mette a segno azioni criminali senza una particolare organizzazione (sebbene comunque abbia dimostrato di sapersi muovere con rapidità e con poche sbavature). Per quanto riguarda l’andamento di furti di questo tipo, almeno nel capoluogo, di recente non si sono registrati molti episodi. Le statistiche delle ultime settimane, al netto dei fatti di questi giorni, rasentano lo zero. Altro elemento che fa pensare a casi isolati, frutto probabilmente dell’azione di un solo balordo e non di gang organizzate. Si tratta però soltanto di uno dei tanti scenari possibili e ora al vaglio degli investigatori. A fornire risposte più certe potranno essere soltanto gli sviluppi dell’attività di indagine.