Angelo Andolfo, il dolore entra in classe. "La scuola lo ricorderà"

Ciclista travolto e ucciso, il preside del Copernico-Carpeggiani: "Quest’anno aveva la maturità"

L'incidente in cui ha perso la vita Angelo Andolfo

L'incidente in cui ha perso la vita Angelo Andolfo

Ferrara, 13 maggio 2021 - La passione per l’informatica, per il basket e quelle lunghe pedalate in bicicletta per arrivare a scuola. Mancherà tutto questo (e anche molto di più) di Angelo Andolfo – il diciottenne che martedì ha perso la vita travolto da un camion, incidente sul quale la procura ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale – agli amici e ai compagni di classe. Era proprio in sella alla sua due ruote e stava tornando a casa, a Poggio Renatico, quando il destino ha voluto che la sua vita si interrompesse all’improvviso. Una morte drammatica, a meno di un mese da quell’esame che stava per schiudergli le porte del mondo degli adulti: a giugno, infatti, avrebbe dovuto sostenere la maturità, insieme ai propri compagni della V G dell’istituto Copernico-Carpeggiani.

"I ragazzi sono rimasti molto turbati dalla notizia – precisa Francesco Borciani, dirigente scolastico dell’istituto di via Pontegradella –. Questa mattina (ieri, ndr ) sono comunque venuti a scuola, anche se con gli insegnanti hanno per lo più parlato di quanto è accaduto, cercando di sfogarsi ed elaborare il lutto. Poi, mi hanno fatto sapere che vorrebbero rendergli omaggio in qualche modo. Al momento ci sono diverse idee in ballo, che contemplano siano i prossimi giorni, sia la maturità: nelle prossime ore parlerò bene con loro per cercare di capire cosa si potrebbe organizzare qui a scuola".

Un ultimo saluto, ideale, a quel ragazzo venuto da lontano. Nato a Volgograd, in Russia, era stato adottato da una famiglia che vive a Poggio. "Ha avuto il tempo di rendersi conto delle difficoltà della vita – prosegue Borciani – ma qui adesso stava bene. Percorreva il tragitto da casa a scuola in bicicletta: mi piace pensare che quello fosse un momento tutto suo, in cui si dedicava solamente a se stesso".

Per il resto, come detto, le sue grandi passioni erano legate alla tecnologia e allo sport. Amava l’informatica, tanto da intraprendere il percorso di studi in quell’ambito e da riservare a quell’amore per la tecnologia interi pomeriggi; in tal senso, era considerato un piccolo mago del computer. Per quanto riguarda l’attività sportiva, invece, Angelo aveva mosso i suoi primi passi sul parquet, con la palla a spicchi in mano. Il basket come sport preferito, praticato prima come atleta e poi seguito come apprendista arbitro. Ma non solo. Nella sua breve vita c’è stato posto anche per le arti marziali: "Oltre una decina di anni fa – ricorda Andrea Bergami, vicesindaco di Poggio Renatico – io ero un allenatore di karate e lui aveva seguito il mio corso. Il mio pensiero adesso va anche alla famiglia, con la quale abbiamo collaborato in occasioni di alcuni eventi in paese". Quel paese che aspetterà per sempre che Angelo torni da scuola, in sella alla sua bicicletta.