Approfondiamo la vita dell’attore Intervista a Moni Ovadia, direttore del teatro

Abbiamo intervistato il direttore del Comunale Moni Ovadia per approfondire la sua storia e la sua vita.

Perché ha deciso di diventare un musicista?

"La musica è stata la mia prima formazione perchè la ho sentita in casa fin da quando ero bambino, mia mia madre suonava il violino, era una violinista veramente brava e questa cosa mi ha influenzato. Quando andavo a scuola si facevano i cori e avevo capito fin dall’inizio che avevo un potenziale, e infatti questa cosa mi ha aiutato molto negli anni dopo. A 12 anni ho iniziato anche io a suonare la chitarra, lo strumento che mi ha fatto diventare un musicista".

Cosa le piace del suo lavoro e cosa non le piace?

"Mi piace la grande libertà che mi dà invece quello che non mi piace è che cozzi contro strutture burocratiche, perchè ti trovi quelli che ti mettono i bastoni fra le ruote per mille ragioni, ma questo non mi ha scoraggiato".

Ha scritto qualche musica o qualche testo che preferisce tra tutti quelli che ha fatto nella sua carriera?

"Io non sono un drammaturgo né uno scrittore musicale, io mi occupo di drammaturgia musicale per cui io non ho scritto testi ma li ho raccontati. Ascoltavo le storie degli altri e gliele ‘rubavo’, poi le raccontavo a modo mio".

Ha scritto colonne sonore di film famosi?

"Di film famosi no, ma ho selezionato le musiche di film meno conosciuti come per esempio Senza Pelle di Alessandro D’Alatri e la colonna sonora di un film dedicato a una filosofa ebrea".

Ha mai vinto premi?

"Sì ne ho vinti molti sia per il mio percorso musicale sia per i diritti della pace, ho ricevuto 4 lauree honoris causa una cosa di cui vado fiero, sono stato molto fortunato".