Azzerati Carife, appello a Giorgetti "Garantire tutti i rimborsi previsti"

I parlamentari di Fd’I, Mauro Malaguti e Alberto Balboni, chiedono al ministro "un personale intervento" per far sì che le risorse del fondo per i risarcimenti agli ex azionisti non vengano dirottate su altri obiettivi

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Garantire i rimborsi previsti dai decreti ai risparmiatori di Carife e delle altre banche ‘azzerate’: è questo il contenuto dell’appello al ministero dell’Economia lanciato dai parlamentari ferraresi di FdI, Mauro Malaguti e Alberto Balboni. Che chiedono al titolare del dicastero Giancarlo Giorgetti "un personale intervento" per far sì che le risorse del fondo per i risarcimenti agli ex azionisti non vengano dirottate su altri obiettivi. A sette anni dal decreto Salvabanche (varato il 22 novembre 2015 dal governo Renzi) che sancì la fine della storia di Carife, Carichieti, Banca Etruria e Banca Marche, circa un terzo degli 1,5 miliardi di euro disposti per i risparmiatori resta infatti inutilizzato all’interno del fondo ministeriale. Mezzo miliardo che potrebbe non arrivare mai a destinazione se, come riportano Malaguti e Balboni nell’appello a Giorgetti, "secondo notizie arrivate ai risparmiatori, il 31 dicembre il Fir (Fondo Indennizzo Risparmiatori, ndr) interromperebbe l’attività dei pagamenti".

Un’indiscrezione che, se confermata, rappresenterebbe l’ennesima mazzata sugli ex azionisti di Carife e degli altri istituti coinvolti, che nel corso degli anni hanno dovuto scontrarsi con ogni sorta di impedimento politico, burocratico e finanziario: dalle polemiche con l’ex premier Renzi all’altalenante rapporto col governo Lega - M5S, passando per la sofferta istituzione del Fir a fine 2018 e i successivi problemi nel metterlo in funzione e nel velocizzarne le procedure. Una serie di difficoltà che si è allungata fino a questi giorni, in cui secondo Malaguti "la situazione è ancora molto caotica, visto che alcuni azionisti hanno ricevuto il 30% del valore delle loro azioni, come previsto dai decreti, mentre altri non hanno ancora avuto neanche un euro. Chiediamo al ministro che tutti rimborsi previsti per i risparmiatori vengano utilizzati per il loro scopo originario: si tratta di risorse già inserite in un fondo, che non vanno a pesare di un euro sulle manovre di bilancio di quest’anno".

I fondi del Fir insomma, essendo già inseriti a bilancio negli anni passati, non possono più rappresentare un’uscita a livello di finanze statali, il timore semmai è che un loro parziale ritiro si possa trasformare in una voce in entrata per finanziare altre misure: da qui la richiesta a Giorgetti di farsi garante nei confronti degli ex risparmiatori. In questo contesto sembra quindi sempre più improbabile che i rimborsi agli ex azionisti Carife possano salire addirittura sopra al 30%, come previsto inizialmente dai decreti in caso di nuove disponibilità finanziarie: "Purtroppo oggi la coperta è davvero molto corta - spiega Malaguti -. Quando è stato istituito il Fir non ci si poteva aspettare la crisi dovuta prima al Covid, poi alla guerra in Ucraina e all’impennata dei costi dell’energia. In questo momento la nostra priorità è che i fondi già stanziati per i risparmiatori giungano a destinazione".

Ruggero Veronese