Ferrara, bambino ebreo vittima dei bulli. Bussetti: "Intollerabile"

Il ministro dell'Istruzione: "L'Ufficio scolastico regionale chiarisca". Salvini: "Sarò presto in città e vorrei incontrare il ragazzo e la sua famiglia". Il rabbino capo: "Insulti gravi"

Antisemitismo, foto d'archivio

Antisemitismo, foto d'archivio

Ferrara, 16 aprile 2019 - "La scuola è e deve essere luogo di solidarietà, di inclusione, di accoglienza, di condivisione, di pace. Non sono tollerabili atti di antisemitismo e di razzismo. Per questo, ho attivato subito il nostro Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia Romagna chiedendo di approfondire il caso emerso in una scuola di Ferrara e di fornire ogni supporto necessario affinché non si ripeta nulla di simile in futuro". Lo afferma su Facebook il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti.

La scuola, ha “correttamente gestito la vicenda, nei prossimi giorni si riunirà un Consiglio di classe straordinario per valutare i provvedimenti da adottare e saranno assunte iniziative volte a contrastare ogni forma di antisemitismo, nell'esclusivo interesse del bene dei minori coinvoltii”. Lo ha detto Stefano Versari, direttore dell'ufficio scolastico dell'Emilia-Romagna. Il fatto, ricostruisce l'ufficio scolastico “ha coinvolto tre ragazzini, di età fra gli 11 e i 12 anni, che nei giorni scorsi a scuola hanno offeso per la sua origine ebraica un compagno di classe, pure di 11 anni. Uno degli aggressori ha anche spaventato la vittima, mettendogli le mani attorno al collo. Che i ragazzini aggressori non abbiano più di 12 anni non deve indurre a minimizzare la gravità dei fatti e dei comportamenti. La giovanissima età ed ulteriori elementi soggettivi vanno comunque tenuti in gran conto”. Versari, infine, “valuta utile che gli uffici e l'istituzione scolastica si astengano da ulteriori comunicazioni pubbliche in relazione alla vicenda”.

Non tarda ad arrivare anche il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Inaccettabile episodio di bullismo e razzismo. Ancora più spregevole perché avvenuto in una scuola. Sarò presto in città e vorrei incontrare il ragazzo e la sua famiglia e gli insegnanti, insegnanti che certamente riusciranno a evitare che simili episodi di violenza si ripetano in futuro". 

In una scuola media ferrarese, infatti, un manipolo di bambini avrebbe 'reiteratamente' preso di mira un coetaneo, solo perché di religione ebraica. E, nella palestra dell’istituto, lo avrebbero preso per il collo, urlandogli: "Quando saremo grandi faremo riaprire Auschwitz e vi ficcheremo tutti nei forni, ebrei di...". Un episodio che andrebbe ben oltre il semplice atto di bullismo. Anche perché, come confermato dalla dirigente scolastica dell’istituto, da noi interpellata, "come scuola siamo molto attivi per quanto riguarda le iniziative legate al tema della memoria". A riferire l’episodio al Carlino è stata la rappresentante di classe e madre di una alunna della scuola, anche lei di origine ebraica e nipote di sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti.

"L’aggressione portata avanti nei confronti di questo bambino – dice – mi ricorda molti episodi di antisemitismo che anch’io in gioventù ho dovuto affrontare. Ho parlato personalmente con la mamma del bambino vittima di antisemitismo – racconta – la quale mi ha dettagliatamente descritto una situazione di intolleranza e atti di bullismo nei confronti del figlio, che si protraggono da qualche tempo ormai. Prima dell’aggressione però, il tutto era circostanziato a offese verbali. Ma ora la situazione è diversa, più grave". E che ha radici pericolose, che "vanno estirpate subito". Peraltro, stando a quanto dichiarato dalla rappresentante, "gli insegnanti si sono limitati a riprendere verbalmente il gruppo di ragazzi che hanno bullizzato il compagno".

Ad ogni modo la rappresentante di classe, appreso quanto successo, non ha lasciato passare molto tempo prima di informare dell’accaduto Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Luciano Meir Caro, rabbino capo della comunità ebraica di Ferrara, e Andrea Pesaro, presidente della comunità ferrarese.

Una frase "grave" anche se chi l'ha pronunciata, un ragazzino delle medie, "probabilmente non si è nemmeno reso conto", ha detto Luciano Meir Caro, annunciando che "nei prossimi giorni" si recherà nell'istituto per "raccontare ai ragazzini cosa è stata la Shoah". Il caso "forse è stato un pò amplificato, in buona fede", aggiunge il rabbino capo, perché la vicenda «è già rientrata, e circoscritta".

"Collocherei l'episodio in un ambito di ignoranza di due bambini che litigano-, ha proseguito Meir Caro, -senza un retroterreno" antisemita. Insulti comunque "gravi" sottolinea, perché "riflettono" quello che i più piccoli "respirano negli stadi, nei manifesti per strada, e non si rendono conto della gravità" di certe affermazioni. 

Questo, invece, l'intervento del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: "Il fatto che riemergano, anche nelle parole dei ragazzini, parole di antisemitismo e razzismo deve essere un campanello d'allarme per tutti. Un bambino non può essere pienamente consapevole di quelle parole e noi dobbiamo chiederci da dove vengano".  

Il governatore invia un "grande abbraccio al bambino e ai suoi genitori, ma anche ai suoi compagni e ai suoi insegnanti. Il bullismo - sottolinea - è un fenomeno estremamente grave". "Credo che i ragazzi raccolgano qualcosa che striscia sotto la pelle della nostra società - aggiunge - tossine in circolazione che avvelenano l'aria che respirano". Di qui l'invito a non sottovalutare nulla, "giusto che i genitori denuncino, che la scuola si attivi immediatamente, che la comunità educante, i servizi e le istituzioni si sentano tutte coinvolte e reagiscano".