Ferrara, scoperta una 'banca' abusiva. Sequestrati 70mila euro

La Finanza l'ha trovata perquisendo un negozio etnico di generi alimentari, gestito da due nigeriani che sono stati denunciati

I soldi sequestrati ai nigeriani

I soldi sequestrati ai nigeriani

Ferrara, 14 dicembre 2019 - I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara hanno eseguito una perquisizione in un negozio etnico di generi alimentari della città estense, utilizzato dai due gestori di nazionalità nigeriana, come una vera e propria "banca" abusiva per la raccolta dei risparmi dei connazionali presenti sul territorio.

Nel corso delle operazioni è stato sequestrato denaro contante per 70mila euro, in banconote di vario taglio, in buste di plastica e suddiviso per singolo "cliente risparmiatore". E' stata trovata anche una vera e propria contabilità della gestione dei risparmi. I due extracomunitari sono stati denunciati per abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.

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Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ferrara, hanno preso il via dall'analisi di flussi finanziari connessi all'approfondimento di numerose segnalazioni di operazioni sospette, inviate dall'Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia, nei confronti dei due nigeriani.

Le investigazioni hanno permesso di rilevare cospicue movimentazioni finanziarie a favore dei due gestori del negozio, con versamenti di denaro su carte di credito ricaricabili a loro intestate e successivi prelievi. Ulteriori accertamenti sono in corso per determinare sia la reale provenienza dei flussi di denaro sia la destinazione futura.

La raccolta del risparmio e il trasferimento di fondi tra cittadini nigeriani attraverso canali paralleli rispetto a quelli ufficiali è riconducibile all'Hawala. Un sistema, spiega la Guardia di finanza, che costituisce "un'allarmante distorsione del sistema bancario" ed è uno strumento "fortemente impiegato, verosimilmente, per riciclare capitali di provenienza illecita" visto che è caratterizzato da una «assoluta mancanza di tracciabilità dei movimenti». Il sistema "è basato sull'onore dei soggetti incaricati al trasferimento fisico del denaro".