Ferrara, ‘Continental’, chiude lo storico locale di via Saraceno

Dal 30 giugno la famiglia Cocchi chiude l’attività: dal 1971 punto d’incrocio di appassionati di caffè, buon vino e arte

Da sinistra Paola, Luigi e Graziella Cocchi, titolari dello storico Continental di via Saraceno

Da sinistra Paola, Luigi e Graziella Cocchi, titolari dello storico Continental di via Saraceno

Ferrara, 23 giugno 2018 - ‘Continental’, come il celebre cocktail. ‘Continental’, come sfida all’allora più storico ‘Europa’ o al più vicino concorrente, ‘Bida’. Ma ora il ‘Continental’ di via Saraceno abbassa la saracinesca. Dal 30 giugno Luigi Cocchi, la moglie Graziella e la figlia Paola chiuderanno l’attività, aperta nel 1971. Rilevando una storica pasticceria del ghetto, quel ‘Da Enzo’ fucina del pasticcio, di cui hanno ripreso peraltro ricetta e tradizione. Luigi, ex operaio tornitore alla Berco, mal sopportava la vita di fabbrica; intraprendente, assieme alla moglie e al fratello Gabriele (e con il babbo Eurito a fungere da spalla e primo cassiere), decise di trasferirsi in città da Copparo. La prima tappa, tuttavia, era il popolare Dopolavoro delle Poste di via Fausto Beretta, ritrovo di portalettere, impiegati e giocatori di carte: «Si lavorava fino a notte tardi e si iniziava all’alba». Vita dura, dunque, quasi più dello stabilimento. Così, nel 1971, il trasferimento in via Saraceno: «Non era certo la zona dei locali che è diventata negli ultimi anni – raccontano Paola e Luigi –, si contavano pochi bar e un’osteria, c’erano soprattutto artigiani, commercianti e, di fronte a noi, una sala corse».

Età di mezzo, dunque, tra l’antica vivacità del ghetto e l’epoca attuale di street bar, pizzerie e hamburgerie: anche per questo il ‘Continental’ è riuscito a conquistarsi spazio. Dieci anni più tardi, la ristrutturazione, contraddistinta anche dalla passione di Cocchi per l’arte e la cultura: la caratteristica insegna è opera del grafico Claudio Gualandi, ai lati dell’ingresso le formelle del ceramista Sergio Zanni, che riproducono la Vendemmia dal Ciclo dei Mesi del Duomo. All’interno, tanti quadri alle pareti. Perché oltre a vini doc, prodotti di nicchia e all’immancabile pasticcio, spiccavano i quadri di autori famosi: «Per qualche anno abbiamo gestito anche la Galleria Estense, che del ‘Continental’ era un po’ emanazione – prosegue Paola –: mio padre, appassionato d’arte e amico di tanti collezionisti, ha spesso barattato quadri in cambio di rinfreschi». Ma l’attività principale resta quella del bar pasticceria, ritrovo, dagli anni ’70 e ’80, di professionisti, intellettuali, artisti (assidua la presenza dell’indimenticato Franco Farina), appassionati di vino: ogni anno, Luigi e Graziella andavano in vacanza in Francia, alla ricerca di produttori di nicchia. E puntuale, ogni terzo giovedì di novembre, scattava la degustazione di Beajoulais nouveau.

Negli anni, via Mazzini e via Saraceno si sono vivacizzate, il ‘Continental’ ha sempre mantenuto il suo ritmo felpato, l’atmosfera silenziosa e un po’ fanè, gli immutabili grembiulini a righe rosa di Graziella e Paola. Dal 1° luglio sarà un’altra storia, ancora tutta da scrivere, se qualcuno si farà avanti per rilevare l’attività (i locali sono di proprietà di una famiglia di origine ebrea): ma la pasticceria, almeno come l’hanno conosciuta almeno tre generazioni di ferraresi, non fungerà più da richiamo sull’angolo con via Scienze.