"Bene i voucher, salvi i raccolti" Ma c’è chi chiede misure strutturali

Plaude al ripristino del ticket per pagare gli stagionali Coldiretti, positivo anche il commento di Cia. Confagricoltura: "Il problema del settore è la mancanza di manodopera, servono interventi più incisivi"

"Bene i voucher, salvi i raccolti"  Ma c’è chi chiede misure strutturali

"Bene i voucher, salvi i raccolti" Ma c’è chi chiede misure strutturali

di Mario Bovenzi

Conto alla rovescia verso l’abolizione del reddito di cittadinanza, incentivazione dell’uso dei voucher inseriti dal governo nella manovra. Questi i capisaldi delle politiche per il lavoro sponsorizzate dal premier Giorgia Meloni. E se il primo – il reddito solo a chi non può lavorare – fa ormai discutere da mesi, il secondo – i voucher – sembra trovare il plauso delle associazioni di categoria che lavorano nel mondo dell’agricoltura. Anche se non mancano i distinguo. I voucher sono stati una battaglia della Coldiretti che con Riccardo Casotti, vicedirettore, annuncia con soddisfazione: "Aspettavamo da tempo che fosse ripristinata questa misura, poi possiamo incontrarci per discutere gli aspetti tecnici. Ma non possiamo che essere favorevoli". La Cia, con il presidente Stefano Calderoni, vuole in primo luogo capire quale sarà la platea alla quale sono destinati i voucher, anche se spezza una lancia a favore. Confagricoltura, con il direttore Paolo Cavalcoli, chiede misure più strutturali per intervenire su quelli che per l’associazione sono i nodi del comparto, la mancanza di manodopera e l’alto costo del lavoro.

"In alcuni momenti della raccolta diventa difficile creare, soprattutto se si tratta di brevi periodi, un percorso strutturato – articola il ragionamento Casotti –. Questo strumento ci serve, ci sono colture che si dipanano nell’arco di pochi giorni. Come fai a procedere ad un’assunzione? Un’impresa impossibile. E’ stata una nostra battaglia, quindi bene così. Poi sarà necessario un tavolo di lavoro per calare a terra la misura, definendo chi sono i destinatari, come applicarla". "Per il settore agricolo – Calderoni precisa – era destinata a pensionati e studenti, quando ci sono picchi di lavoro come avviene per le produzioni agricole i voucher vanno bene. Certo questo strumento non deve poi andare a scardinare quelli che sono i contratti di lavoro strutturali, caposaldo del mondo occupazionale, contratti che rappresentano conquiste". Tra le colture ‘spot’ figurano la vendemmia, le operazioni per coprire con i teli i vivai, magari la potatura. "I pensionati, con il cambiamento del mercato del lavoro – afferma – sono il nostro salvagente, per loro diventa difficile procedere con contratti tradizionali". Calderoni proprio in questi giorni ha assunto alcuni ragazzi per il vivaio delle bietole, anche questa una lavorazione spot, dai tempi brevi.

Confagricoltura accende i riflettori sui problemi ormai endemici del settore primario. "Ormai da anni ci confrontiamo con la carenza cronica di manodopera – precisa Cavalcoli – e con l’elevato costo del lavoro. In questo senso i voucher non hanno alcun effetto, anzi. La nostra associazione, attraverso la Regione, da tempo propone un emendamento nella legge di bilancio per ridurre il costo del lavoro. In Italia, nel settore agricolo, paghiamo per i contributi il 100%, il cosiddetto contributo puro. Stiamo chiedendo che venga invece applicato per la nostra zona il 32% grazie alla definizione di zona svantaggiata. Sarebbe un grande impulso per l’ortofrutta, comparto che ormai attraversa una crisi fortissima". L’altra opposizione riguarda la spinta che i voucher darebbero a far emergere il lavoro nero. "Non è affatto così, è un abbaglio", scandisce. Di opposto parere Coldiretti e Cia. "Al posto di dare 50 euro sottobanco per una breve prestazione, uso i voucher. Questo è un vantaggio", la loro opinione. Scuote la testa Cavalcoli: "Rimaniamo molto scettici nei confronti di questo strumento, la flessibilità nel settore c’è già". Saranno decisivi i prossimi mesi per definire i voucher, che per intanto avranno un valore di 10 euro, per 45 giorni lavorativi. Il governo Meloni ha esteso l’utilizzo del voucher-lavoro fino a 10 mila euro annui. Per l’agricoltura una somma non certo di poco conto.