
Un momento della protesta che è stata organizzata nei giorni scorsi contro l’ipotesi biogas
VIGARANO
Le opposizioni hanno chiesto ieri di poter aver un’audizione con Arpae. Il progetto dei privati di costruire una uova centrale biogas sul territorio di Vigarano continua a surriscaldare gli animi. E’ tempo di aspetti tecnici e procedurali: "Va in questo senso la richiesta di un’audizione inviata ad Arpae da parte dei consiglieri comunali di opposizione – premettono -. Ma dobbiamo essere tutti informati e partecipi, perché questa partita la si vince tutti insieme". Dalla richiesta dei privati di costruire una nuova centrale a biogas alla protesta dei cittadini, la settimana scorsa, davanti al municipio. Dalla petizione con 670 firme raccolte in soli quattro giorni, alla delibera contraria all’impianto della giunta. "Il sit in, per esprimere un convinto ‘No’ all’insediamento di una centrale di biometano sul territorio vigaranese è stato un successo ben oltre le più rosee aspettative – sottolineano i consiglieri Lisa Pancaldi, Salvatore Ilacqua e Olao Guidetti della lista civica ViviAmo Vigarano e Agnese De Michele di Costruiamo il futuro con te. La grande e sentita partecipazione è la dimostrazione che su tematiche importanti quali la salute e la qualità della vita – sottolineano - i cittadini non rispondono sempre in maniera chiara ed inequivocabile, nonostante i tentativi intempestivi ed incomprensibili di delegittimare le rivendicazioni dei partecipanti". C’è una considerazione: "Facciamo fatica a comprendere – aggiungono - chi continua ad alimentare divisioni su un tema così trasversale e che richiede il sostegno di tutti, atteggiamento a cui è difficile dare una spiegazione e che sicuramente non è utile alla causa". No c’è spazio per le ‘speculazioni politiche’. "Il sit in, organizzato simbolicamente il giorno prima della Conferenza dei Servizi – ribadiscono - ha avuto lo scopo di mostrare a chi ha la responsabilità di deliberare, la compattezza delle comunità e la ferma volontà degli abitanti di opporsi con ogni mezzo all’insediamento della centrale di biometano, ed è per questo che è stato aperto indiscriminatamente a tutte le persone che sentivano la necessità di rivendicare il proprio diritto alla salute".
Claudia Fortini