Bolkestein, l’appello dei balneari: "Il governo ci metta in sicurezza"

Capacchione (Sib): "Ci aspettiamo un atto normativo che recepisca i risultati del tavolo tecnico. Ora, nelle relazioni con la Commissione Europea, bisogna valorizzare l’importante risultato ottenuto".

Bolkestein, l’appello dei balneari: "Il governo ci metta in sicurezza"

Bolkestein, l’appello dei balneari: "Il governo ci metta in sicurezza"

"Ci aspettiamo una urgente iniziativa normativa del governo che recepisca i risultati e le indicazioni del tavolo tecnico e che metta in sicurezza, finalmente, il settore della balneazione attrezzata italiana". Ad affermarlo è il presidente del Sindacato Italiano Balneari (aderente a FipeConfcommercio) Antonio Capacchione, che interviene a seguito della risposta del governo all’interpellanza parlamentare urgente di Deborah Bergamini (Forza Italia), riguardante il tema delle concessioni balneari. Come riporta Capacchione, nella risposta è stata descritta "l’attività del tavolo tecnico sul censimento della costa concedibile, presupposto per la corretta applicazione della direttiva Bolkestein. Ribadiamo il nostro apprezzamento per gli sforzi profusi con il tavolo tecnico, e ci auguriamo che il governo, nell’interlocuzione con la Commissione europea, valorizzi adeguatamente il risultato registrato".

Secondo quanto emerso dal tavolo tecnico è evidente l’insussistenza della scarsità della risorsa naturale ed è su questo elemento che si sta puntando per evitare l’applicazione della direttiva Bolkestein sulle concessioni esistenti e ovviamente la loro messa a gara. A quanto emerso nella risposta fornita dal sottosegretario del ministero dei Trasporti, Tullio Ferrante, è stato fatto il punto sul lavoro portato avanti dal tavolo tecnico, istituito alla presidenza del consiglio dei ministri: "Il 5 ottobre 2023 si è svolta la quinta riunione del tavolo che ha individuato nei metri quadrati (e non nel dato lineare) il criterio che più fedelmente rappresenta la fotografia della risorsa effettivamente libera o occupata. Sulla base dei dati disponibili ad oggi, il documento ha attestato che la quota di aree occupate equivale al 33% delle aree disponibili – ha affermato il sottosegretario Ferrante –. Sul piano metodologico, il tavolo ha ribadito che la stima della scarsità della risorsa va effettuata tenendo conto del dato nazionale, secondo un approccio generale e astratto, proporzionato e non discriminatorio. A questa fase nazionale dovrà evidentemente seguire una ulteriore fase, finalizzata a valutare specifiche situazioni territoriali sulla base del completamento della mappatura della risorsa in collaborazione con gli enti territoriali. A tal fine, il tavolo tecnico ha segnalato la necessità di avvalersi dei raccordi connaturati al sistema delle Conferenze tra i diversi livelli territoriali di governo e valutato l’opportunità di presentare gli esiti dei lavori del tavolo e i criteri suggeriti, in via preliminare, alla Commissione Europea". Questo, dunque, il lavoro sinora portato avanti e i passaggi successivi previsti, dei quali si attende l’esito.

Valerio Franzoni