"Carife, silenzio dei candidati sui disastri finanziari"

Cari risparmiatori ex azionisti Carife, penso a voi con affetto e solidarietà in questo periodo di propaganda elettorale. Noto che i fautori della risoluzione intempestiva e iniqua della nostra banca se ne stanno ben alla larga da Ferrara, proponendo i loro curricula, anzi i loro ben remunerati cursus honorum in città lontane dove contano in fedeli sostenitori, nei collegi blindati: i furbetti delle elezioni! I loro epigoni e successori politici si espongono nei luoghi fisici e nei mezzi di comunicazione di massa Tv, radio e web con profluvi di promesse, quando per decenni hanno dato di sé prove mediocri se non dannose nelle azioni, ma anche nelle inerzie e sospensioni. Unico tema che non viene più trattato è il disastro finanziario ed economico del periodo 2015-2017, con l’azzeramento di 400mila risparmiatori, tra cui noi ferraresi. Il Governo Conte I con Salvini ha realizzato l’indennizzo parziale del 30 % del valore delle azioni perse, con limiti vari. Ora le risorse disponibili, qualcosa come 500 milioni di euro, sono giacenti nel Fondo Indennizzo Risparmiatori: ci resterà, per noi, o ce lo vedremo scippare per altri beneficiari, magari gli alti dirigenti pubblici che ambivano superare i 240mila euro di remunerazione? Notare questo silenzio induce in noi danneggiati dal malgoverno del Mef, di Banca d’ Italia, di Consob e della Bei a conduzione Draghi indignazione, mortificazione, ripulsa di una politica che promette ante elezioni, si compiace di quel po’ che ha fatto, ma punta a rimuovere il ricordo di quanto ancora da fare per ripristinare giustizia. E di bail in non si parla proprio più in Europa. A me sarebbe bastato continuare ad essere azionista Carife anche per un centesimo rientrare nella compagine degli azionisti delle banche subentranti.

Giovanna Mazzoni

Movimento risparmiatori traditi