Caso Cidas, il giorno dell’udienza. Pressioni sulla coop, due imputati. Lodi e Bertarelli davanti al giudice

Il vicesindaco e il presidente della società accusati di induzione indebita a dare o promettere utilità

Caso Cidas, il giorno dell’udienza. Pressioni sulla coop, due imputati. Lodi e Bertarelli davanti al giudice

Caso Cidas, il giorno dell’udienza. Pressioni sulla coop, due imputati. Lodi e Bertarelli davanti al giudice

Il caso Cidas torna in aula per la seconda volta nel giro di poco più di un anno. È fissata per oggi l’udienza preliminare del procedimento che vede imputati il vicesindaco Nicola Lodi e il presidente della cooperativa Daniele Bertarelli. L’accusa formulata nei loro confronti è induzione indebita a dare o promettere utilità. La vicenda, ormai arcinota, ruota attorno alle presunte pressioni che Lodi avrebbe compiuto sul coimputato Bertarelli affinché quest’ultimo prendesse provvedimenti disciplinari nei confronti di un dipendente Cidas, Daniel Servelli, reo di aver scritto sui social frasi diffamatorie contro il vicesindaco (diffamazione per cui Servelli è stato condannato a pagare una multa). A seguito di queste frasi – secondo quanto ricostruito dalla procura – Lodi, con "abuso delle propria qualità di vicesindaco", avrebbe prospettato un efficace potere di ingerenza e di compromissione dei rapporti tra Comune e Cidas (legata all’amministrazione da contratti di appalto per oltre un milione e seicentomila euro), procurando a Bertarelli la percezione di poter subire conseguenze sfavorevoli in caso di inottemperanza. Un quadro che, secondo il pubblico ministero Ciro Alberto Savino, avrebbe indotto Bertarelli a promettere "indebitamente" una pronta reazione contro Servelli. La procura, concluse le indagini, ha chiesto il processo per entrambi gli imputati.

Quella di oggi, si diceva, è la seconda udienza preliminare che riguarda il caso Cidas. Inizialmente, il fascicolo fu aperto per il reato di concussione, con unico imputato il vicesindaco. Nel febbraio scorso, però, al termine della prima udienza preliminare, il gup Danilo Russo aveva firmato un’ordinanza che restituiva gli atti al pubblico ministero per una modifica del capo di imputazione. Nel farlo, il gup aveva delineato anche un possibile orientamento, quello dell’articolo 319 quater del codice penale. Non quindi la concussione, per la quale non ci sarebbero gli estremi, ma l’induzione indebita a dare o promettere utilità. La procura ha quindi rimesso mano alle carte, allargando l’inchiesta anche a Bertarelli. Dopo la seconda chiusura d’indagine e relativa richiesta di rinvio a giudizio, il caso si appresta ora a tornare davanti a un giudice.