MARIO BOVENZI
Cronaca

Cau, boom di ingressi: "Cisti e ferite lievi, così alleggeriamo i pronto soccorso"

A Ferrara il centro assistenza urgenza ha aperto anche alla notte a San Rocco. Finora in città ha accolto 11.300 pazienti, ma i numeri sono in crescita. I pazienti: "Qui ti visitano quasi subito, a Cona, invece, attese lunghe".

Il medico Luigi Colasanto e l’infermiera Priscilla Tatullo del Cau

Il medico Luigi Colasanto e l’infermiera Priscilla Tatullo del Cau

Ferrara, 19 febbraio 2024 – L’ambulatorio, le poltroncine, magari lo stetoscopio al collo e sul volto il sorriso. E’ notte, sono scoccate da poco le 24, al centro d’assistenza urgenza (Cau) a San Rocco, in città. Il medico Luigi Colasanto e l’infermiera Priscilla Tatullo sono già lì da un po’, il turno sta per cominciare. Gli strumenti accesi, la stampante pronta a far uscire il primo referto nel silenzio ovattato dello studio. Fanno parte di una squadra di colleghi che opera nelle strutture. Obiettivo, alleggerire i Pronto soccorso, soprattutto quello di Cona che spesso viene preso d’assalto magari sotto la spinta della coda dell’influenza.

Funziona, lo dicono i numeri. Dall’apertura dei Cau, San Rocco ha accolto 11.300 pazienti. La struttura di Comacchio, oltre 3.300. A Copparo hanno superato la soglia dei 2.300. Portomaggiore, oltre 600. In totale siamo a circa 18mila.

E siccome i numeri parlano chiaro, si tratta di un esercito di pazienti che non ha affollato i Pronto soccorso. Il passo avanti, il cerchio che si chiude, la decisione di tenere aperto 24 ore su 24. Luigi Colasanto e l’infermiera Priscilla Tatullo sono lì per questo, il loro turno inizia con lo scoccare della mezzanotte e finisce, potranno andare a casa, alle otto del mattino. Loro sono arrivati qualche minuto prima. Hanno fatto bene. Alle 24 i pazienti presenti erano già 3, uno è arrivato a proprio a quell’ora. Luigi e Priscilla, la professionalità si legge un po’ in quel sorriso, accolgono un anziano, ha 70 anni. Chiedono cosa si sente, perché è lì. "Ho mal di gola e un dolore alle orecchie molto forte. L’ho avuto tutto il giorno ed è lancinante, tanto che ho preferito non aspettare domani mattina", le sue parole.

Era pronto ad andare al Pronto soccorso, poi la lampadina della memoria che si accede. Ricorda che da qualche parte ha letto dei cau, che sono aperti anche la notte. "Se non avessi saputo che adesso il Cau è aperto tutta la notte sarei andato di sicuro a Cona. Mi è capitato di averne avuto bisogno in passato, ed è sempre strapieno di gente. Qui invece siamo pochi e sono stato visitato quasi subito". Un bel vantaggio, per lui ed anche per la nostra sanità che spesso arranca sotto il peso dei tagli, dei costi da far quadrare, delle liste d’attesa. C’è un altro paziente. Lui ha saputo che il Cau era aperto h24 perché fa parte del gruppo telegram dell’Ausl. Di nuovo il silenzio, gli strumenti vengono riposti. L’attesa, nello scivolare dei minuti. Di nuovo un po’ di numeri. I pazienti che sono stati visitati in orario 20-8 da quando il Cau ha aperto H24 a San Rocco, la data è il 5 febbraio, sono stati 176. La media a notte, il calcolo è per difetto, é di quasi 18 ospiti a notte. Il rumore del tempo che passa nel quadrante dell’orologio, sono le 2. Arriva una donna, ha 40 anni, e sintomi di una gastroenterite. "Mi sarei tenuta il fastidio fino a domani mattina, ma visto che abito qui vicino, in città, e ho saputo dai giornali che gli orari sono stati ampliati, sono venuta. Ero già stata mesi fa qui per una visita durante l’orario diurno. Il personale è molto gentile". Colasanto l’ascolta, l’infermiera l’aiuta. "La cittadinanza – sottolinea – sembra gradire molto l’apertura serale del Cau, in particolare nei fine settimana. In quei giorni i numeri di accessi notturni aumentano in modo considerevole".