Chiesa inagibile Ostellato, cadono pezzi di intonaco

Don Luciano: "Doverosa precauzione, chiusura necessaria"

Don Luciano Domeneghetti indica il soffitto dove ieri si è staccato l'intonaco

Don Luciano Domeneghetti indica il soffitto dove ieri si è staccato l'intonaco

Ostellato (Ferrara), 9 settembre 2019 - La Chiesa dei santi Pietro e Paolo rimarrà temporaneamente chiusa ai fedeli. La decisione è stata assunta nella mattinata di ieri, a causa della caduta di alcune porzioni di intonaco nella parte centrale del tempio. Sul posto, sono intervenuti i Vigili del fuoco che, non potendo effettuare una verifica approfondita sulla struttura, hanno precauzionalmente optato per la chiusura.

A scoprire i calcinacci sul pavimento è stato il parroco, don Luciano Domeneghetti, che ha immediatamente chiamato i pompieri per un sopralluogo: «Ho ritenuto opportuno chiedere una prima verifica – dice – in quanto già in anni precedenti si erano verificati distacchi di intonaco. Poi, sul lato della cupola, c’è una crepa importante e, dopo il terremoto del 2012, è necessario valutare se possano esserci o meno danni strutturali». L’area interessata dalla caduta dei calcinacci è stata delimitata e resa inaccessibile, in attesa di una approfondita analisi. Il sindaco di Ostellato, Elena Rossi, assicura che già oggi attiverà l’ufficio tecnico del Comune e verrà avviata la verifica strutturale della chiesa: «Se il distacco si fosse verificato in prossimità di una navata – aggiunge – si sarebbe potuto procedere a un semplice transennamento, ma essendosi staccati calcinacci nella parte centrale, la chiusura è stata la soluzione inevitabile secondo i principi di precauzione e sicurezza».

Il parroco don Luciano Domeneghetti, nonostante questa brutta sorpresa, non ha assolutamente rinunciato alle celebrazioni domenicali, che sono state regolarmente officiate nell’oratorio parrocchiale attiguo alla chiesa che ha potuto accogliere i fedeli. "Per le altre funzioni come cerimonie o funerali, voglio rassicurare che si potranno svolgere comunque nelle altre chiese del territorio, di cui io sono parroco, come Medelana, Rovereto, Campolungo, San Giovanni e Alberlungo». La speranza dei parrocchiani è che le verifiche che verranno realizzate la prossima settimana diano esito negativo su possibili danni strutturali, per permettere nuovamente l’utilizzo dell’edificio, che associa al valore religioso quello storico e architettonico (la chiesa risale al 1638), «ma – conclude don Luciano – saranno necessari ulteriori controlli per valutare possibili interventi di restauro, in modo da preservare un bellissimo edificio che risente dei segni del tempo».