Città in tilt dopo la bomba d’acqua "Strade allagate e case senza luce"

Chiuse le vie XX Settembre, Montebello, Corso Isonzo. Sottopassi di viale Po e Ravenna trasformati in fiumi. I residenti con secchi e scope intenti a liberare piani terra, scantinati e garage del centro storico

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di Matteo Radogna

La scena, ripresa con i cellulari in piazza Ariostea, mostra i tremendi effetti di un acquazzone eccezionale sul paesaggio urbano. L’acqua, infatti, ha invaso il centro storico e c’è chi si è consolato inventando un nuovo tipo di surf. Del tipo ‘on the road’, con i ragazzi che hanno imbracciato la tavola per surfare sulla storica piazza. E, attorno allo sport improvvisato, una città in ginocchio, con tante strade che, a memoria d’uomo, mai si erano allagate contemporaneamente. Il maltempo ha presentato il conto anche a Ferrara. Una bomba d’acqua, ieri mattina, dalle 8 alle 9, ha allagato le strade di Ferrara con scene di devastazione e auto trasformate in imbarcazioni. In un’ora la stazione di Malborghetto ha segnato 46 millimetri d’acqua, mentre quella di San Bartolomeo 55. Secondo i dati Arpae, a Ferrara in due giorni è caduta la metà della pioggia di tutto il 2021. È bastata soltanto un’ora per creare disagi in tutta la città: bastava percorrere le strade per vedere donne e uomini con secchi e scope mentre cercavano di allontanare l’accumulata acqua nei piani terra di case e appartamenti.

Le più importanti vie d’accesso della città sono finite sott’acqua. Il sottopasso di viale Po, con un’auto bloccata all’interno, e quello di via Ravenna erano impraticabili. Stessa scena impietosa in Corso Ercole d’Este e Corso Isonzo, con la rete fognaria messa a dura prova dalla pioggia caduta copiosa. I disagi dovuti al maltempo, comunque, sono stati il leit motive in tutta il centro e nelle frazioni: le vie Montebello, Caldirolo, XX Settembre, dei Calzolai e Borsari sono diventate dei veri e propri torrenti in piena. Molti residenti sono rimasti per ore senza luce come in via Frescobaldi. I laghi improvvisati si sono formati anche in via Compagnoni e nelle vicinanze di via Bacchelli. La stessa scena si è ripetuta nelle case, garage e scantinati delle vie Del Bastianino, Lionello d’Este, Mario Azzi, della Flora, Cammello, Bellaria, Niccolini e Siepe angolo via Cedri. A tutto questo si aggiungono alberi caduti in via Bologna, in via XX Settembre, con protezione civile e vigili del fuoco costretti al superlavoro per liberare le carreggiate. Addirittura in via Contrari la forza dell’acqua è riuscita a spostare dei pesanti cassonetti finiti contro le auto. Disagi, inoltre, per numerose attività: all’hotel Astra, ad esempio, c’era mezzo metro d’acqua, mentre la libreria Ibs ha dovuto ritardare l’apertura. Alla farmacia Lodi di Corso Isonzo alle 13 di ieri stavano ancora aspirando l’acqua. A Porotto, al supermercato Meta’, c’era l’acqua alta oltre mezzo metro. In tanti negozi i commercianti non hanno potuto lavorare. Strade allagate sempre a Porotto, con caditoie e fognature inadatte a fronteggiare l’emergenza. All’interno dell’ipercoop ’Il Castello’ qualcuno ha ripreso i torrenti davanti ai negozi.

Le zone di Ferrara, graziate dal maltempo, erano davvero pochissime. La notizia, ieri, dello stato di crisi proclamato dalla Regione, è stata la logica conseguenza di un fenomeno eccezionale. Intanto, l’acquazzone estivo, oltre che sulla città, si è abbattuto politicamente sul municipio. Il segretario Pd Alessandro Talmelli ha ricordato che "davanti a questi eventi la politica seria, quella con la P maiuscola ha due strade davanti: farsi fotografare con gli slittini oppure su un gommone oppure impostare una seria riflessione sulle infrastrutture candidando progetti per la difesa della città. Serve uno studio tecnico di sistemi di difesa per il deflusso delle acque per eventi ormai non più eccezionali". Il sindaco Alan Fabbri ha rimarcato l’emergenza: "Una situazione che, come confermano i numeri, è del tutto eccezionale. Ringrazio chi ha lavorato incessantemente, polizia locale, volontari, vigili del fuoco, protezione civile, forze dell’ordine, i cittadini che si sono immediatamente attivati".