Concessioni balneari salve fino al 2033

Una boccata d’ossigeno per i proprietari dopo lo stralcio delle licenze dal decreto ’Concorrenza’. Si rallegra l’onorevole Tomasi della Lega

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Le concessioni balneari sono state stralciate dal disegno di legge ‘Concorrenza’, approvato dal Consiglio dei ministri nella giornata di giovedì. Ancora si attende il testo definitivo, ma è questa l’indicazione del Governo che ha fatto tirare un primo sospiro di sollievo anche ai titolari di concessioni sulla costa comacchiese, i quali da anni combattono contro lo spettro della liberalizzazione che comporterebbe la messa a gara. Non nasconde la propria soddisfazione, l’onorevole Maura Tomasi della Lega, che ricopre anche la carica di vicesindaco del Comune di Comacchio: "È stata ascoltata la richiesta da parte della Lega in tal senso per evitare che le concessioni vengano messe a bando libero – afferma – ed è una battaglia che continueremo a fare per tutelare i concessionari presenti sul nostro territorio che, nonostante le difficoltà patite a causa dell’emergenza sanitaria, hanno continuato a investire sulle loro attività. Attività che potranno continuare a svolgere fino al 2033". Sulle concessioni balneari da almeno quindici anni è in corso un contenzioso tra l’Italia e l’Unione Europea. Tomasi ricorda quando, nel 2019, chiamò in Commissione Bilancio del Senato Frederik Bolkestein, allora commissario europeo per il Mercato interno e ‘padre’ della direttiva che porta il suo nome sulla libera circolazione dei servizi nella Ue. In quella circostanza, il politico olandese affermò che le concessioni demaniali sono beni e non servizi, "e di conseguenza non possono essere soggette alla direttiva Ue Servizi. Avevo voluto che fosse direttamente Bolkestein a chiarire – conclude Tomasi -. Durante l’incontro spiegò che le concessioni balneari non erano contemplate nella direttiva". Nel 2018, l’allora ministro del Turismo Gian Marco Centinaio propose e vide approvata l’estensione al 2033 delle concessioni nella Legge di Bilancio di quell’anno. Un provvedimento che è stato contestato dall’Unione europea, la quale ha ritenuto la proroga di quindici anni incompatibile col diritto dell’Ue e la giurisprudenza della Corte di Giustizia, e anche ieri è stata sostanzialmente rimarcata tale posizione dalla portavoce della Commissione europea per il Mercato interno Sonya Gospodinova. Per ora, dunque, il Consiglio dei ministri ha previsto una sorta di mappatura di tutte le concessioni in essere, che consenta di avere un quadro chiaro di chi detiene le concessioni, da quanto tempo e quanto paga: il tutto, a quanto si apprende, dovrebbe essere realizzato entro sei mesi circa. Inoltre, è atteso anche il Consiglio di Stato in merito all’estensione delle concessioni balneari al 2033.

Valerio Franzoni