Coronavirus Ferrara. Alberghi, arrivano le prime disdette dai turisti cinesi

La denuncia di Federalberghi: "L’estremo Oriente è il secondo luogo per traffico commerciale qui a Ferrara. Si pensi a come arginare questo problema"

Uno scatto che ritrae un’analista all’interno di un laboratorio

Uno scatto che ritrae un’analista all’interno di un laboratorio

Ferrara, 31 gennaio 2020 -  Più che un’allerta , una presa di coscienza, in tempo, delle potenziali ricadute che il Coronavirus potrebbe avere sul comparto turistico (e più in generale sull’economia) della nostra città. L’appello a tenere alta la guardia arriva dal presidente di Federalberghi - Confcommercio, Zeno Govoni. "E’ necessario considerare con attenzione - dice Govoni – quanto sta accadendo in Cina per effetto del Coronavirus e quali conseguenze potrebbe avere a Ferrara sulle prenotazioni alberghiere. Dobbiamo evitare l’inutile allarmismo ma considerare che i primi segnali di contrazione nelle prenotazioni stanno già arrivando in quelle strutture ricettive ferraresi che si occupano in particolare di seguire quel mercato a seguito delle cancellazioni e disdette di singoli o di gruppi provenienti dalla Cina".

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Govoni conferma che "sono arrivate anche disdette da gruppi business che dovevano fare un meeting qui a Ferrara per il settore chimico. Le soluzioni che si possono mettere in campo sono quelle atte ad arginare le perdite di presenze del mercato cinese puntando in primissima battuta ad aumentare il mercato italiano. Attivando campagne sui social, sulla stampa per dare ancor più risalto e informando ancora di più sui prossimi eventi in programma a Ferrara. Nulla deve essere sottovalutato come propulsore di stimoli per venire a visitare Ferrara ed il suo territorio". Questo è importante perché il mercato cinese, sul comparto turistico italiano, ha una rilevanza piuttosto notevole. Analizzando gli ultimi dati disponibili sulle presenze (2018), infatti emerge che, dei 450 mila visitatori, il 66% siano italiani e il 34% siano stranieri. Di questo 34% circa il 6%.

«Questi numeri - prosegue il presidente di Federalberghi – conferma che il mercato cinese è al secondo posto come importanza e giro d’affari, rispetto all’economia turistica ferrarese, dopo quello italiano". Poi la richiesta di Federalberghi all’amministrazione comunale. "Chiediamo all’Amministrazione comunale – riprende di Zeno Govoni – di attivare in via preventiva un monitoraggio attento e puntuale sulle conseguenze economiche e su quali eventuali contraccolpi potrebbero crearsi sulle presenze turistiche". Anche perché, in prospettiva "pare che il picco del Coronavirus lo si abbia tra aprile e maggio – chiosa il titolare dell’hotel Annunziata – che per noi sono mesi cruciali". f. d. b.