FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Cortevecchia, festa e protesta. Inaugurazione tra cori di rabbia. Anselmo: "Basta propaganda". E Fabbri: "Grave intimidazione"

Sit-in del centrosinistra durante il taglio del nastro: "Chiediamo il rispetto della par condicio". Il sindaco: "Dispiaciuto di vedere persone che tentano di impedire una libera manifestazione". .

Cortevecchia, festa e protesta. Inaugurazione tra cori di rabbia. Anselmo: "Basta propaganda". E Fabbri: "Grave intimidazione"

Cortevecchia, festa e protesta. Inaugurazione tra cori di rabbia. Anselmo: "Basta propaganda". E Fabbri: "Grave intimidazione"

Nella sfida all’Ok Corral, i gringos impugnavano le Colt. Ieri mattina, in piazza Cortevecchia, era solo cori, canti e parole. Ma c’era aria di sfida. Da una parte si inaugurava la nuova piazza – finanziata con i fondi del ministero dell’Ambiente (850 mila euro) – dall’altra ci si sedeva a terra in segno di protesta. I due protagonisti sono il sindaco Alan Fabbri e il candidato sindaco di centrosinistra, Fabio Anselmo. Uno scontro annunciato. Tant’è che il giorno prima l’avvocato aveva formalizzato una richiesta di intervento della forza pubblica per impedire "una manifestazione che viola le leggi sulla par condicio". Di lì a poco, è partito il coro: "Basta propaganda con i nostri soldi". Il pentastellato Paride Guidetti lancia il grido "legalità-legalità", che ricorda l’"onestà onestà" degli esordi. Sindaco e assessore all’Ambiente, Alessandro Balboni, provano a intervenire spiegando il senso di "un intervento che ha restituito uno spazio, in precedenza privo di identità, a tutta la collettività". Fabbri parla di "grave intimidazione" e si dice "dispiaciuto di vedere persone che tentano di impedire una libera manifestazione, una libera conferenza stampa. Ci accusano di essere fascisti, ma mi pare francamente che il fascismo alberghi altrove". I militanti di Anselmo – quasi come una risposta indiretta – scandiscono in coro: "Viva l’Italia antifascista". Qualche pugno chiuso si leva al cielo – i Ribelli ringraziano – e parte Bella Ciao. Il candidato di centrosinistra, parlando con un agente della polizia – presente in forze assieme ai carabinieri per gestire l’ordine pubblico – espone il suo punto di vista. "Noi siamo cittadini che, liberamente, manifestano contro una conferenza che è al di fuori della legge – spiega – questa è una flagranza di reato. Voglio formalizzare una denuncia verso il sindaco, che viola le norme come peraltro ha stabilito anche il Corecom". La tensione è a palpabile. Gli animi si scaldano. Fabbri non ci sta. "Questa azione – scandisce il primo cittadino – dimostra una grande mancanza di rispetto, un atteggiamento arrogante, di un candidato incapace di fare proposte e incapace di capire che Ferrara non ha bisogno di logiche divisive. Gravissimo anche l’atteggiamento della claque che lo accompagnava e che, mentre si teneva l’inaugurazione, con fischi e urla ha più volte sovrastato le voci di chi legittimamente stava intervenendo per illustrare il progetto, per indurli al silenzio". "In spregio alle leggi e alla tutela della libertà e dei diritti – chiude Fabbri – il candidato del centrosinistra si è spinto ad avanzare pretese nei confronti delle forze dell’ordine, chiedendo un intervento della polizia per impedire l’inaugurazione pubblica che tanto lo irritava. Cosa che ovviamente non è avvenuta, ma che svela un pensiero autoritario, per nulla positivo in una persona che si candida a guidare una città. Anselmo, è il mio più grande sponsor politico". Anselmo replica duramente. "Fabbri continua imperterrito, pensa che i ferraresi siano suoi sudditi che devono tacere e ubbidire – tuona –. E fa anche l’offeso, quasi che le norme le avessi violate io e non lui. Chiagne e fotte, direbbero a Napoli. Spero che il messaggio sia arrivato chiaro e forte a lui e ai suoi assessori: questi atteggiamenti non vengono più tollerati, non stiamo in silenzio, non siamo sudditi ma cittadini. Le inaugurazioni sono in sé e per sé più che legittime, ma non vi possono partecipare amministratori in carica che si ricandidano alle prossime elezioni. Questo non lo dico io, ma la legge. Auspichiamo che la prossima inaugurazione del Museo dedicato a Michelangelo Antonioni sia salvaguardata dal fatto che sindaco e assessori candidati alle elezioni non vi partecipino. Se tenteranno di farlo, sarà per mero interesse personale e non di certo per amore della città e del Museo. Se succederà, sarà tutta loro la responsabilità per la mancata effettuazione della cerimonia". A esprimere solidarietà al sindaco, a margine della manifestazione è Forza Italia per bocca del coordinatore provinciale, Fabrizio Toselli, di quella comunale, Diletta D’Andrea e del capolista, Matteo Fornasini. "Si riempiono la bocca di antifascismo – chiosano – ma poi sono i primi a compiere atti di vero e proprio fascismo. Nel giugno 2019, appena 43 ore prima del ballottaggio, il sindaco Tagliani e la sua giunta (compreso l’allora candidato sindaco Modonesi) inaugurarono Piazza Verdi. All’epoca nessuno di noi si sognò di contestare e voler impedire l’inaugurazione. Credo che oggi (ieri, ndr) Ferrara abbia potuto ancora una volta appurare la differenza tra il centrosinistra ed il centrodestra".