Crisi idrica, installati i nuovi sensori per monitorare il terreno

Si aggiunge un altro tassello al maxi progetto Air-Break. Balboni: "Passo importante"

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Installati nuovi sensori e un modem per monitorare lo stato idrico del terreno. Un’iniziativa, che rientra nel più ampio contesto del progetto ‘Air Break’, presentata dall’assessore all’Ambiente Alessandro Balboni, dala docente del dipartimento di fisica e scienze della terra Università di Ferrara Claudia Cherubini. insieme con i suoi collaboratori Sathish Sadhasivham e Nandini Viswa. Nel dettaglio il programma di monitoraggio dello stato idrico del terreno, iniziato a giugno scorso, è stato recentemente potenziato portando a nove i sensori, installati in un’area di forestazione, con un dispositivo di controllo da ‘remoto’. Tutto questo con un impegno di spesa di circa 5.500 euro. "Si tratta – ha sottolineato l’assessore Balboni – di un altro importante investimento nell’ambito del progetto Air-Break che assume ancor più valenza vista l’ondata di siccità di quest’anno. Nella piena consapevolezza dell’aggravarsi delle condizioni climatiche, questi nuovi sensori ci permettono di studiare strategie e stanziare fondi per sviluppare contromisure efficaci e sostenibili. Questo è lo scopo delle nostre rilevazioni: riuscire ad avere un quadro dettagliato del delicato aspetto idrico del nostro territorio".

Air Break è il progetto del Comune di Ferrara scelto tra i vincitori nell’ambito del programma europeo delle Urban Innovative Actions (Uia), finalizzato a mettere in pratica diverse soluzioni per ridurre l’inquinamento atmosferico del 25% nella città di Ferrara nell’arco di tre anni. "La generale diminuzione della disponibilità di acqua a causa dei cambiamenti climatici – spiega Cherubini – è un problema che va contrastato con nuove visioni atte a rendere resiliente sia l’ambito urbano che quello rurale. Gli strumenti principali di cui disponiamo sono gli interventi di rinaturalizzazione, i quali favoriscono il drenaggio sotterraneo delle acque, limitando gli effetti delle ‘bombe d’acqua’, sempre più frequenti, che riducono notevolmente la capacità di assorbimento del suolo". I dati raccolti dai nuovi sensori saranno esaminati periodicamente nell’anno idrologico iniziato dallo scorso mese di ottobre. Mario Tosatti