Deve essere il cliente a chiamare i vigili urbani

L’ammenda di 30 euro a cui va aggiunto il 4% della transazione che è stata fatta

Non è obbligatorio pagare con la carta, ma obbligatorio è, per l’esercente, accettarla per qualsiasi cifra. Si deve partire da questo presupposto per comprendere come, la mossa introdotta da Roma sia in realtà una possibilità in più per ogni cliente per evitare di girare con il portafoglio gonfio di banconote. Non c’è cifra minima da poter pagare con carta di credito o bancomat. Una rivista, in edicola, costa 60 centesimi e desidero acquistarla tramite la cosiddetta moneta elettronica? Posso. Stesso discorso per un caffè al bar. Quindi, oltre alle grandi boutique, da giovedì devono necessariamente essere in possesso del Pos anche bar, tabaccai, giornalai, tassisti, avvocati, commercialisti, medici e via dicendo. E se non lo si ha? Si rischia una multa. E’ questa la vera novità. Perché in linea teorica, ogni esercente era già tenuto a possedere il Pos, ma il sistema non prevedeva sanzioni. Da giovedì, invece, chiunque non accetti un pagamento con carta è passibile di una ammenda di 30 euro, a cui va aggiunto il 4% della transazione in questione. Esempio: su un acquisto da 100 euro, la multa (per il commerciante) è pari a 34 euro. Situazione che, tra l’altro, nascerebbe solo dalla denuncia del cliente.

m. l.