Di Carlo, il mister ritrovato. Gli estimatori aumentano, per lui è una bella rivincita

Il suo ritorno ha permesso di risollevare una situazione complessa, chiudere la stagione con un filotto di vittorie non gli garantirebbe il rinnovo ma ha saputo fare tesoro degli errori commessi, trasformando la Spal.

Di Carlo, il mister ritrovato. Gli estimatori aumentano, per lui è una bella rivincita

Di Carlo, il mister ritrovato. Gli estimatori aumentano, per lui è una bella rivincita

A due giornate dalla fine del campionato, con la salvezza ormai a un passo, sono in molti ad interrogarsi sul futuro di Mimmo Di Carlo. Il tecnico di Cassino ha un contratto in scadenza il 30 giugno, ma il suo futuro è ancora tutto da scrivere. Il giudizio sul suo conto non può non tener conto del pessimo avvio di campionato, con una serie di scelte discutibili sotto il profilo tattico e non solo. Con sei punti nelle prime cinque giornate, nessuno si è strappato i capelli in seguito alla decisione di esonerarlo. Forse perché in quella fase c’era ancora la speranza – o forse l’illusione – che la Spal potesse ambire ad un campionato da protagonista. Naturalmente non da promozione diretta, ma i primi cinque o sei posti erano teoricamente ancora raggiungibili.

Sulla carta appunto, perché la realtà si è rivelata completamente diversa, con mister Colucci che dopo qualche gara incoraggiante si è impantanato nei bassifondi della classifica. Entrando in un tunnel dal quale di fatto non è mai uscito. Per evitare il rischio di sprofondare nei dilettanti attraverso i playout quindi la società ha preso la decisione più saggia ma non per questo più facile, richiamando al timone Mimmo Di Carlo. La sera della gara con la Recanatese – la squadra che nel girone di andata gli costò la panchina – al Mazza circolava inevitabilmente tanta diffidenza nei confronti dell’allenatore, che a differenza di quanto accade normalmente dopo un avvicendamento ha compiuto una rivoluzione. Cambiando in maniera radicale l’assetto della Spal rispetto al suo predecessore ma anche alla sua prima gestione, proponendo un 4-4-2 super-offensivo con due punte di ruolo e due ali che somiglia molto ad un 4-2-4. Certo, non basta modificare il modulo per cambiare il volto di una squadra. Ma Di Carlo ha anche lavorato sulla testa dei giocatori, restituendo serenità e autostima ad una squadra in crisi di identità da troppo tempo.

L’allenatore ciociaro ha fatto tesoro degli errori commessi nei primi mesi in biancazzurro trasformando la Spal in una squadra di categoria, con tanti difetti impossibili da cancellare con un colpo di spugna ma finalmente capace di combattere e rendere orgogliosi i propri di tifosi. La squadra di Di Carlo non ha la presunzione di giocare un calcio spettacolare, anche perché in serie C sono davvero poche le formazioni in grado di farlo. Ma è diventata una squadra pratica, capace di strappare pareggi a reti inviolate in situazioni complicate come quelle contro Carrarese e Ancona, travolgere il Gubbio concretizzando praticamente tutte le palle gol create e ribaltare il risultato a Chiavari contro una Virtus Entella che si giocava la permanenza in serie C come la Spal.

La salvezza non è ancora al sicuro, anche se di fatto manca davvero poco per centrare l’obiettivo. Ma mister Di Carlo non vuole fare calcoli, pensando alla classifica e magari anche al proprio futuro a Ferrara. Chiudere la stagione con un filotto di vittorie non gli garantirebbe assolutamente il rinnovo, ma tra i tifosi gli estimatori di Mimmo Di Carlo stanno aumentando in maniera sensibile. In ogni caso una grande soddisfazione per un tecnico che dopo l’umiliante ko di Recanati e il conseguente esonero si è preso la miglior rivincita possibile.