Gentile lettore, nel pieno rispetto del diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, mi limito ad osservare che quando una manifestazione trascende nella violenza e negli scontri con le forze dell’ordine c’è chiaramente qualcosa che non va. La cosa triste è che se a coloro che manifestano nelle nostre università sventolando, ad esempio, bandiere palestinesi o gridando slogan cari ai terroristi islamici di Hamas, come ’Dal fiume al mare’, viene domandato quale sia il fiume e quale il mare a cui allude quel grido di battaglia, tanti di quei giovani militanti rivelano una crassa e imbarazzante ignoranza sulla storia, la geopolitica e perfino la geografia del Medio Oriente. Un problema che accomuna i manifestanti delle esclusive università americane e quelli dei nostri atenei, in molti casi tenuti in scacco da manipoli di violenti. Non tutti i centri sociali sono luoghi di malaffare e violenza, sia chiaro, e non tutti i manifestanti sono animati da cattivi sentimenti. Le generalizzazioni sono sempre sbagliate. Ma che almeno studino!
CronacaDietro certe proteste c’è spesso il vuoto culturale