Comacchio, vietato entrare nel cortile della scuola per accompagnare la figlia disabile

Alla ’Fattibello’ dal 13 aprile alla donna è sbarrato il cortile per portare in braccio la piccola Sofia fino all’ingresso

Foto di famiglia

Foto di famiglia

Ferrara, 17 aprile 2021 - Sofia è cieca, e non riesce a parlare. Ma si rende conto, dall’assenza del vociare dei compagni di classe, che non è a scuola. Un fatto incomprensibile, però, non solo per la piccola disabile, ma anche per chiunque abbia buonsenso e cuore. Dal 13 aprile, ripresa delle lezioni dopo il ’lockdown’ scolastico, alla mamma è negata la possibilità di entrare, con la macchina, nel cortile della scuola Fattibello di Comacchio e parcheggiare nello stallo peraltro riservato ai disabili. Un privilegio? No, di fatto l’unica possibilità per Maura Cavalieri – mamma della bimba, che frequenta la 5ª C della primaria – di caricarsi in braccio la figlia, pesante come uno scricciolo, e portarla sino all’ingresso dell’istituto, dove poi c’è la carrozzina con cui Sofia entra in poi in classe.

Pochi metri. Pochi secondi. Ma con la ripresa delle lezioni, le misure di sicurezza anti Covid si sono fatte più restrittive, e forse questo impedisce l’accesso dei veicoli nel cortile della scuola lagunare. Il forse è d’obbligo, perché la dirigente scolastica Adriana Naldi, alla richiesta di chiarimenti del Resto del Carlino , si è negata, dicendo di non voler rilasciare alcuna dichiarazione. E’ tanto più forte perciò lo sconcerto di Giuseppe Luciani e di mamma Maura, che in questi anni hanno sempre cercato in ogni modo di garantire a Sofia una forma, pur difficile, di integrazione e apprendimento. Una missione sofferta, perché la bimba, dodici anni, soffre della rarissima sindrome di Warburg-Micro (appena dieci casi come il suo in Italia), che oltre alla cecità le impedisce di camminare e di comunicare. Ma la scuola, per lei, è comunque preziosa.

Perciò ogni mattina, alle 9.30 (per le condizioni di salute la mamma ha chiesto l’ingresso posticipato), Maura Cavalieri accompagna la figlia alla Fattibello. Arriva con la macchina sin quasi al portone, prende la figlia in braccio e la porta materialmente all’ingresso. Tutto questo, come detto, sino a quando le circolari e i protocolli – fondamentali per evitare i rischi di contagio dal Covid – sono diventati anche una tagliola burocratica.

Nell’impossibilità di entrare con l’auto in cortile, anche i venti chili di Sofia diventano così troppo pesanti da portare per un tragitto più lungo. E pesante, soprattutto, è la sensazione di veder negato non tanto un diritto, quanto un gesto semplice, che tramuta l’isolamento della bimba nella possibilità, almeno per qualche ora, di percepire il calore dei suoi coetanei. Così mamma Maura, di fronte al cortile sbarrato, ha ripreso la figlia e l’ha riportata a casa, La vicenda però è troppo grottesca per non avere sviluppi: Laura Andrao, legale del Confad (il coordinamento nazionale delle famiglie con disabilità), ha inviato una diffida formale alla dirigente scolastica: "Una grave violazione del diritto all’inclusione, oltre che del buonsenso e della sensibilità", afferma l’avvocato. Sconcertata anche mamma Maura: "Il paradosso è che ieri nel cortile a noi negato è entrato tranquillamente un corriere per consegnare un pacco... Ma io Sofia non posso portarla davanti alla porta".