CronacaFerrara, blitz in pieno centro: 12 chili di droga nella lavatrice

Ferrara, blitz in pieno centro: 12 chili di droga nella lavatrice

Tre a rresti: uno si è lanciato dalla finestra per scappare, gli altri hanno cercato di bruciare un cellulare. Trovati quasi mille ovuli di eroina purissima e cocaina. La sostanza ha un valore totale di un milione

Droga e arresti della polizia

Droga e arresti della polizia

Ferrara, 18 maggio 2022 - Quando si sono accorti di avere la polizia alla porta, hanno tentato il tutto per tutto per sfangarla. Uno di loro si è lanciato dalla finestra, mentre gli altri due hanno cercato di far sparire le prove dell’attività illecita bruciando un cellulare. Tentativi disperati, crollati come un castello di carte non appena gli agenti della squadra mobile sono entrati all’interno di quell’appartamento in pieno centro storico. È bastato aggirarsi tra le stanze della casa per trovarsi immersi in un mare di droga.

Tra il tavolo della cucina, il pavimento e il cestello della lavatrice, i poliziotti hanno scoperto quasi mille ovuli di eroina e cocaina, per un peso complessivo di dodici chili. Un colpo grosso, che arriva ad appena tre giorni da un’altra cattura con relativo sequestro di dieci chili tra cocaina, marijuana e hashish, messa a segno in via Baluardi. Sebbene i due fatti non siano tra loro collegati, si tratta di un’importante spallata al traffico di droga in città. Anche l’ultima operazione si è conclusa con le manette. Gli agenti hanno arrestato tre nigeriani di 43, 37 e 35 anni. Uno di essi era completamente incensurato, mentre gli altri due avevano qualche piccolo precedente, per lo più per questioni di immigrazione, ma comunque non legati a reati in materia di stupefacenti. Tutti e tre erano regolari sul territorio italiano, con permessi di soggiorno per motivi umanitari e uno era l’intestatario del contratto d’affitto dell’appartamento. A farli finire nei guai sono state alcune segnalazioni relative ad andirivieni sospetti da quell’abitazione al primo piano di una palazzina di via Carlo Mayr.

Mettendo insieme i racconti dei residenti e alcuni elementi investigativi, lunedì mattina gli agenti, coordinati dal capo della Mobile Dario Virgili, si sono appostati nei dintorni dell’abitazione, in attesa dell’occasione giusta per entrare in azione. Occasione che si è presentata, quando hanno notato un nigeriano uscire dal portone con fare sospetto. Hanno quindi deciso di agire, presentandosi alla porta dell’appartamento nel quale si sospettava si commettessero illeciti. Quando hanno bussato alla porta, gli inquilini hanno subito capito di essere in trappola. Uno di essi, come anticipato, si è lanciato dalla finestra. Un gesto che non è servito a molto, dal momento che i poliziotti, prevedendo un’azione di quel tipo, si erano già posizionati in modo da chiudere ogni possibile via di fuga. Gli operatori entrati in casa hanno subito sentito un forte odore di bruciato. Pochi istanti dopo ne hanno compreso il motivo: i due uomini rimasti dentro stavano dando fuoco a un cellulare. Sul tavolo della cucina hanno notato i primi ovuli di sostanza stupefacente. Ma la vera sorpresa, come accennato, era nel cestello della lavatrice, pieno zeppo di droga. Al termine della perquisizione, gli uomini della Mobile hanno contato 991 ovuli complessivi, di cui 149 di cocaina, 748 di eroina (sostanza ad altissimo grado di purezza, capace d fruttare, dopo il taglio, fino a cento euro al grammo) e 95 confezioni miste.

Il trio è stato accompagnato in carcere in attesa dell’udienza di convalida, fissata per stamattina all’Arginone. Nel frattempo, le indagini proseguono per capire da dove provenisse quel carico di droga e, soprattutto, a quali piazze fosse diretto. Per quanto riguarda gli arrestati, è verosimile che si tratti di ‘anelli intermedi’ nella catena dello smercio della droga e che quegli ovuli fossero destinati a chi li avrebbe a sua volta distribuiti ai pusher di strada. Una delle ipotesi su cui si lavora è quella di un grosso traffico proveniente dal Nord Est. Si sta inoltre cercando di capire a quali città fosse destinato quel fiume di stupefacenti.