Ferrara, 7 gennaio 2018 - Assuntori già a 13-14 anni. Spacciatori la prima volta? Più o meno la stessa età o qualcosa di più. Il quadro che emerge dal mondo giovanile è sempre più allarmante e allarmante, come stiamo documentando noi in questi giorni, è il fatto di come la vendita di droga da tempo si sia spostata in pienissimo centro storico.
I pusher stranieri appostati negli anfratti di via delle Volte, nei punti più bui di via Gobetti, ma anche tranquillamente davanti a genitori con bambini a passeggio a due passi da Duomo. Senza nessun timore. Spacciatori in bicicletta o a piedi che attirano la preda con un fischio o un cenno della mano o della testa. E le loro prede più facili, manco a dirlo, sono i giovanissimi studenti.
Abbiamo parlato di tutto questo con una espertissima docente ferrarese (che ha preferito rimanere anonima) la quale ci ha aperto il mondo della scuola, dei giovanissimi e del loro rapporto con la piaga droga.
«La soluzione? – spiega – Educazione, controlli e cambiare le leggi. Serve la certezza della pena, servono punizioni severe a chi vende morte. Alla mattina, all’ingresso in classe, senti già odore di ‘canna’, vedi gli occhi dei ragazzini e sai chi ha fatto uso di droga e chi meno, senti il loro odore».
Racconta che i pusher, davanti alle scuole, sono appostati come avvoltoi, oppure attendono in stazione l’arrivo dei treni carichi di studenti. «In Gad – riprende la docente – alle 9 di mattina ho visto stranieri scavare nella terra. Chissà cosa stavano facendo?».
Cita Giorgia Benusiglio, la ragazza milanese che, a 17 anni, con mezza pasticca di ecstasy (risultata poi tagliata con il veleno per topi) ha rischiato la vita e oggi continua a girare per le scuole raccontando la sua storia nel tentativo di sensibilizzare i giovanissimi. «Se prima si insegnava dalla prima superiore a non fare uso di droga, oggi bisognerà farlo dalla prima media o addirittura già alle elementari».