Ecco la lista di Alan Fabbri: "Il confronto? Solo coi cittadini. La mia sarà una campagna senza attacchi personali"

"Il terzo mandato? Non mi dispiacerebbe ma dipende da quello che verrà deciso a Roma. Col concerto di Springsteen abbiamo fornito a questa città un respiro internazionale".

Ecco la lista di Alan Fabbri: "Il confronto? Solo coi cittadini. La mia sarà una campagna senza attacchi personali"

Ecco la lista di Alan Fabbri: "Il confronto? Solo coi cittadini. La mia sarà una campagna senza attacchi personali"

"Il terzo mandato? Beh, non mi dispiacerebbe, ma dipende da quello che verrà deciso a Roma". L’idea, insomma, è già quella di proiettarsi al 2029 più che alle amministrative di giugno. E d’altra parte, lo slogan ‘Più avanti che puoi’ introduce idealmente in una prospettiva non imminente ma futura. Il sindaco Alan Fabbri, alla presentazione del simbolo della sua lista, sceglie la strada della franchezza. "Faccio politica dal 1999. Il confronto io lo faccio con i cittadini, quotidianamente". La sua è una risposta alla possibilità di un incontro pubblico con lo sfidante di centrosinistra Fabio Anselmo. Ipotesi che, evidentemente, ha poco margine per trasformarsi in realtà. Ma veniamo al simbolo – sul quale già da giorni si dibatte nelle chat e sui social –: sfondo giallo, volto del sindaco di mezzo profilo, accanto un cerchio che all’interno raffigura il castello che si erge su una chiave bianca. "Sono le chiavi della città – spiega Fabbri ai taccuini – che i ferraresi ci hanno consegnato nel 2019 e che puntiamo a conservare anche per altri cinque anni".

La sala del bar Centro Storico è piena. Si riconoscono il consigliere regionale del Carroccio, Fabio Bergamini, l’assessore Angela Travagli, il consigliere uscente Francesco Carità, i due di Ferrara Nostra, Francesca Savini e Luca Caprini e diversi esponenti della società civile. Che, probabilmente, saranno in lizza nella lista del primo cittadino. "Ma i nomi li sveleremo fra tre settimane". Accanto al sindaco siede l’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli, che è stato designato come capolista. Dopo un excursus sui "tanti risultati che abbiamo portato a casa in questi cinque anni, unicamente orientati a migliorare la qualità di vita dei ferraresi, fornendo a questa città un respiro anche di carattere internazionale" i due si ‘accendono’ parlando del maxi concerto di Bruce Springsteen.

"È stata una grande scommessa – dice Fabbri – ma abbiamo dato prova di essere all’altezza dei grandi eventi. Abbiamo, finalmente, allineato Ferrara alle altre città dell’Emilia-Romagna". Ma, soprattutto, "siamo riusciti a far coesistere un’offerta culturale di alto profilo con eventi meno elitari ma senza mai rinunciare alla qualità". E qui il primo cittadino uscente azzarda una ‘puntura’. "Chi offende questo tipo di eventi – spiega – offende centinaia di lavoratori, di professionisti, che con impegno si sono adoperati per realizzarli". "La mia – prosegue Fabbri – sarà una campagna elettorale in mezzo alla gente, fatta di temi concreti e non di polemiche gratuite e di attacchi personali, come quelli che fino ad oggi gli avversari mi hanno riservato. Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti, nonostante i periodi difficili che abbiamo attraversato come il Covid e le crisi economiche, e vogliamo continuare tutti insieme a cambiare questa città, ancora in meglio". Sulla lista, il sindaco si dice "soddisfatto" non solo per aver "coinvolto persone che già hanno esperienza amministrativa", ma per essere riuscito ad attrarre "tantissime persone nuove, molte delle quali giovani".

Nel simbolo, Fabbri non fa alcun cenno ad appartenenze politiche. Anzi. La motivazione è molto semplice. "Per amministrare occorre uscire dalle barriere ideologiche – chiude –. Sono un ingegnere, per cui sono piuttosto pragmatico: asfaltare una strada non è né di destra né di sinistra".