Emanuele Filiberto con Sgarbi a Ferrara: visita alla chiesa di San Giacomo

Il nuovo luogo di culto in via Arginone sarà inaugurato sabato: preview con il presidente di Ferrara Arte e il principe di casa Savoia

Vittorio Sgarbi con Emanuele Filiberto di Savoia

Vittorio Sgarbi con Emanuele Filiberto di Savoia

Ferrara, 11 ottobre 2021 - Una chiesa completamente diversa da come solitamente concepiamo un luogo di culto. Pareti senza intonaco, un blocco bianco di Trani come altare, luci che scendono dal soffitto la cui luce sul pavimento ricordano i vecchi rosoni delle cattedrali, la sedia solenne in legno nella parte destra del presbiterio, di fronte ai fedeli la grande croce arricchita da pietre colorate. E ancora: la fonte battesimale e il confessore (ancora da installare) nella solita stanza, a ricordare i fedeli come le solite funzioni fungano da rinascita dello spirito, ceramiche nere affisse sulle pareti laterali che ricordano l’Antico Testamento, le due travi portanti del tetto che formano una croce sono cariche di storia, provengono dal vecchio edificio del municipio, segnale di come il sacro e il profano si uniscano in un abbraccio. Un viaggio davvero particolare quello che è avvenuto ieri mattina in via Arginone, all’interno del prossimo luogo di culto cattolico per la comunità di Ferrara. Non si può ancora chiamarla tecnicamente chiesa perché la dedicazione avverrà sabato prossimo, nel pomeriggio: sarà il vescovo Gian Carlo Perego ad aprire le porte della nuova chiesa di San Giacomo Apostolo e a consegnare le chiavi a don Alessio Grossi, il quale sarà la guida della comunità dei fedeli della zona. La chiesa utilizzata fino ad ora per il culto, adiacente alla nuova, non verrà chiusa, ma continuerà a essere utilizzata per la preghiera, ma dalla comunità degli ortodossi russi. E ospiti speciali di questa preview il professore e presidente della Fondazione Ferrara arte Vittorio Sgarbi e il principe Emanuele Filiberto di Savoia (nella parte finale si è aggiunta anche Elisabetta Sgarbi per una visita veloce della chiesa). La prima pietra del progetto è stata posata nel 2018, il costo dei lavori si attesta intorno ai 4 milioni e 400mila euro stanziati dalla Cei e dalla parrocchia. Si tratta di 1573 metri per le opere parrocchiali, ovvero ci sono aule per il catechismo oltre allo spazio per il culto e la casa canonica. "Spaventa pensare al costo – ha detto don Stefano Zanella –, ma preferisco dire che abbiamo investito 2100 euro per metro quadro, così da rendere meglio il costo al dettaglio, e per capire che siamo in linea con altri progetti non inerenti al culto. Questa chiesa, per come è stata concepita, non sarà vissuta soltanto dai fedeli a messa, ma avrà anche funzione di aggregazione per tutte le comunità vicine". Il progetto è firmato dall’architetto Benedetta Tagliabue, dello studio Tagliabue Embt di Barcellona. La croce è stata realizzata dall’artista Enzo Cucchi e il legno presente nel luogo di culto è stato trattato dalla falegnameria Lucetti di Treviso: ben 25 persone hanno lavorato per realizzare le porte, parte della sedia solenne, parte del tabernacolo posizionato in una stanza aperta a destra dell’altare. "Nel giorno del ricordo della dedicazione della cattedrale di San Giorgio Martire avviene la dedicazione anche di questa chiesa, un segnale davvero importante che punta a un legame forte – ha proseguito il parroco –. Al vescovo Perego, appassionato di arte, è piaciuta molto, adesso attendiamo il giudizio dei ferraresi". Molto interessati alla chiesa il principe Filiberto e lo stesso Sgarbi: "Trovo molto interessante e intelligente il progetto di Benedetta – ha detto il critico –, ha in sé uno spirito neo barocco che evoca con coerenza la tipologia di chiesa dell’Autostrada di Giovanni Michelucci (a Campi Bisenzio, ndr ). Interessante l’idea della trave che proviene dal municipio, il design dei lampadari e l’idea che la chiesa non sia un canale, ma una sorta di aula, come un Parlamento". Inevitabile una domanda sulle prossime iniziative d’arte in città, con un territorio orfano di luoghi di cultura dopo la chiusura per restauro di palazzo dei Diamanti: "Come Fondazione Cavallini Sgarbi abbiamo in mente una mostra di 5 sculture dell’800 e ’900 appena riaprirà tra un anno palazzo dei Diamanti".