FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Famiglia e integrazione. L’appello dei cattolici: "Andiamo alle urne con consapevolezza"

Vivace confronto tra candidati sindaco l’altra sera al cinema San Benedetto. L’iniziativa è stata aperta da Paolo Pastorello, presidente provinciale Acli.

Famiglia e integrazione. L’appello dei cattolici: "Andiamo alle urne con consapevolezza"

Famiglia e integrazione. L’appello dei cattolici: "Andiamo alle urne con consapevolezza"

Il colpo d’occhio è fenomenale. La platea ha come protagonista una schiera di giovani a perdita d’occhio. Sono loro, in ossequio alle intenzioni degli organizzatori, i principali destinatari del confronto tra candidati sindaco che si è tenuto l’altra sera al cinema San Benedetto. Famiglia, politiche abitative, università, inclusione sociale, integrazione. Sono questi i piatti forti della serata realizzata da sette associazioni cattoliche.

Paolo Pastorello, presidente provinciale di Acli, più che come moderatore quando imbraccia il microfono parla da pedagogo. Perché "questa deve essere un occasione per informare e contribuire a fare una scelta di consapevolezza alle urne". Una forma di "pedagogia popolare che funziona". Al tavolo siedono Cristina Coletti (centrodestra per Alan Fabbri), Patrizio Fergnani (centrosinistra per Fabio Anselmo), Daniele Botti (Ferrara Futura) e Anna Zonari (La Comune). Il giovane centrista nuota nel suo acquario. Sul coinvolgimento dei ragazzi propone una visione "che superi la menzogna politica del budget", che metta "al centro il terzo settore" e che promuova "tavoli di confronto sulle politiche attive per dare risposte concrete alle giovani generazioni". Zonari parte dal presupposto – analizzando il disagio giovanile – che "le relazioni sono l’antidoto all’isolamento". Di qui l’idea, tra le altre, degli "stati generali dei giovani" e di "scuole aperte anche oltre l’orario scolastico". Più in generale "politiche che coinvolgano direttamente i giovani nelle scelte che li riguardano". Partecipazione diretta e "dal basso" sono gli ingredienti che in qualche modo caratterizzano tutta la ‘ricetta’ politica de La Comune. L’assessore alle Politiche Sociali parla col pragmatismo di chi è dalla parte dell’amministrazione e che, al di là delle buone intenzioni, deve guardare in faccia la realtà. Che, comunque, dalla sua prospettiva è fatta di "tanti progetti realizzati in questi anni per affrontare i disagi giovanili, con il bando pubblico, e con progetti ad hoc per i disturbi alimentari" annunciando la volontà di costruire "due nuovi spazi per i ragazzi, all’Acquedotto e al Montagnone". Nell’auspicare un "maggior peso per l’assessorato alle Politiche Giovanili e un modello di politiche ispirato alla co-progettazione e alla sussidiarietà", Patrizio Fergnani (candidato de I Civici), si aggancia al tema universitario. Sul rapporto tra Comune e Unife secondo lui occorre "riattivare il tavolo permanente, realizzare nuovi spazi studio magari sfruttando l’area dell’ex Palaspecchi". Unife deve essere "un volano anche per la transizione del Petrolchimico", mentre sulle politiche sociali occorre "conciliare maggiormente i tempi tra vita e lavoro". Non mancano le stoccate a una "visione miope avuta dalla giunta su questi temi a partire dalla gestione degli alloggi Erp". Per tutta risposta Coletti, sciorinando i numeri, rivendica "grandi investimenti per recuperare il patrimonio delle case popolari", mentre sull’università rivendica "una grande attenzione che si è concretizzata anche nell’aver intercettato un bando ministeriale da oltre 13milioni per realizzare uno studentato all’Ippodromo". Per Botti alla base delle politiche familiari occorre "spiegare ai ragazzi che qui possono vivere, facendo la scelta di metter su famiglia: va introdotto il fattore futura. Una forma di defiscalizzazione per le famiglie con figli e per le aziende che hanno a cuore i dipendenti con famiglia o che adottano modelli virtuosi per la conciliazione casa-lavoro".

La candidata della Comune per centrare gli obiettivi sulle politiche abitative sostiene la necessità di creare "una città a misura di donna" introducendo "un’urbanistica di genere, realizzando un forum per l’uguaglianza e riattivando Estate Bambini". Qui parte l’applauso. Su sanità e concetto di cura tra i candidati emergono diversi punti di distanza nelle letture e nelle soluzioni proposte dai candidati. L’appello finale al voto è singolare. Se Botti punta le sue fiches sull’"uscita dalla logica del bipolarismo tossico", Zonari rivendica il percorso de La Comune e punta a "recuperare gli assenteisti per affrontare le grandi sfide dell’umanità". Coletti dalla prospettiva dell’amministratore mette al centro "la famiglia come fulcro" di ogni ragionamento o strategia politica, mentre Fergnani urbi et orbi ammonisce sul fatto che "la prossima amministrazione avrà la responsabilità di sanare le divaricazioni, di riaccendere il senso di comunità. Basta divisioni".