Dal faro di Goro una luce nuova sul turismo

Pronto il bando per trasformare la casa del guardiano in struttura ricettiva

Il faro di Goro (Businesspress)

Il faro di Goro (Businesspress)

Goro, 13 settembre 2016 – Una nuova vita per l’ottocentesco Faro di Goro, inserito a pieno titolo nel progetto ‘Valore, Paesi, Fari’. Venerdì sarà pronto il bando di gara per la concessione che va fino a un massimo di 50 anni e riguarda 20 tra lanterne, torri e edifici costieri di proprietà dello Stato gestite dall’Agenzia del Demanio.

Grandi manovre di recupero per trasformare la casa del guardiano ai piedi della lanterna in una struttura turistico-ricettiva sposata al turismo slow.

«Una rivoluzione di cui i sindaci sono i principali attori della valorizzazione e promozione di beni che potranno rivivere grazie ai privati e generare valore economico e sociale per i singoli territori», spiega il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, al pubblico blasonato di Palazzo di Ludovico il Moro, a Ferrara, dove si è tenuta la presentazione del progetto, partecipata dal sindaco di Goro, Diego Viviani, il presidente della Provincia Tiziano Tagliani, l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini, il direttore generale rapporti con il Parlamento del MiBact Daniele Ravenna, il direttore del Demanio Roberto Reggi i cui interventi sono stati coordinati da Antonio Ficchi, direttore regionale dell’agenzia demaniale.

«Abbiamo collaborato con il Demanio perché nel nostro faro si possa fare quanto è già stato fatto con successo in altre parti del Paese», dice Viviani. Addomesticare al turismo il complesso della lanterna, che continuerà a lampeggiare per le imbarcazioni, significa veleggiare verso una meta in cui storia, cultura e ambiente si completano e rispondono ai riconoscimenti dell’Unesco dall’Heritage al Mab.

«I sindaci hanno steso un patto per appoggiare la nuova identità della Provincia, la destinazione turistica non poteva non guardare alla Romagna e al Delta», sottolinea Tagliani richiamando la necessità di avere un Parco unico. «Il contributo del Demanio è elemento di crescita, ora ci aspettiamo strumenti interregionali di gestione utili alla promozione», conclude.

«Oggi il faro si trasforma in un’opportunità di sviluppo – precisa l’assessore Corsini – Ci auguriamo che gli imprenditori raccolgano la sfida, che rappresenta una manovra di internazionalizzazione nell’ambito di una Regione in cui, se i dati verranno confermati, quest’anno si sono registrate 47 milioni di presenze e si qualifica come la seconda in Italia per flussi turistici».

E ancora: «Se è vero che l’industria turistica è strategica per il Paese, è altrettanto forte la necessità di differenziare le proposte, di valorizzare il patrimonio storico e culturale – spiega – a giorni pubblicheremo la graduatoria sui finanziamenti attributi ai progetti di riqualificazione presentati dai comuni, 30 milioni di euro, che in parte spetteranno anche a Comacchio, bisogna essere attrattivi e cominciare a presentare strategie rivolte alle intere destinazioni».

Dalla più piccola alla più grande, le istituzioni lavorano a un quadro strategico per il turismo capillare, fatto di cammini religiosi, trasformazione delle case cantoniere, recupero di ferrovie dismesse ‘autostrade per bikers’.

«La ciclovia Venezia-Torino – spiega Ravenna – avrà a disposizione 80 milioni di euro». Recupero e valorizzazione sono i cardini del progetto. «Ci rivolgiamo a imprenditori, singoli e associazioni ricordando che nel valutare i progetti privilegeremo il loro aspetto sociale», conclude Reggi.