Festini a base di sesso e droga Disposti ulteriori accertamenti

Sulla vicenda che ha portato all’arresto di Davide Magnani il gup accoglie l’eccezione sui capi d’imputazione

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Slitta ancora l’appuntamento con la decisione del gup Danilo Russo sulla torbida vicenda che ha coinvolto Davide Magnani (foto), il ferrarese di 55 anni, accusato di i violenza sessuale, sfruttamento della prostituzione e cessione di cocaina nei confronti di una studentessa: la stessa vicenda che era finita anche all’attenzione della trasmissione "Le Iene", i cui giornalisti erano stati contatti da uno dei partecipanti alle serate che Magnani è accusato di avere organizzato e nelle quali la giovane studentessa si prostituiva. Ieri il giudice dell’udienza preliminare Russo, ha sciolto le riserve sulle eccezioni presentate dall’avvocato che assiste Magnani, Sergio Pellizzola, respingendone due e accogliendo quella con cui il legale aveva chiesto che tre dei quattro capi d’imputazione venissero dettagliati dal pubblico ministero, che ha coordinato le indagini, Isabella Cavallari. Accogliendo questa eccezione, quindi, ieri non è stato possibile per il gup prendere una decisione, perché il pubblico ministero per circostanziare meglio i tre capi di imputazione ha bisogno di ulteriori approfondimenti di indagine, che avverranno in incidente probatorio il 23 febbraio prossimo. Sempre ieri il giudice ha accolto la richiesta di stralcio della posizione del coimputato di Magnani, il ferrarese assistito dall’avvocato Gianni Ricciuti, accusato di detenzione ai fini di spaccio di droga. La sua posizione è quindi stata separata dal filone principale e il gup ha accettato la messa alla prova il cui programma sarà discusso il 18 maggio prossimo, sempre davanti al gup Russo. In aula era presente anche l’avvocato Sergio Bergamasco che assiste i genitori della ragazza, come parti civili.

L’inchiesta. In occasione della chiusura delle indagini, il pm Cavallari tra le ipotesi di reato aveva contestato oltre lo sfruttamento della prostituzione della studentessa e della cessione di cocaina, anche il reato di atti sessuali con minorenne. Condotte, sostiene la procura, commesse ai danni della stessa ragazza anche quando la giovane aveva meno di sedici anni e che gli era stata affidata dalla madre e, addirittura, quando ne aveva meno di quattordici (per questi ultimi episodi procede il Tribunale dei Minori di Bologna).

cri.ru.