Gabbani: "Uno strazio cantare senza pubblico"

L’artista carrarese sta preparando assieme al flautista Andrea Griminelli il concerto di Natale al prestigioso teatro (vuoto) di Ferrara

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di Stefano Lolli

"In bocca al lupo, Maestro!". Consapevole forse di non essere né Sting né Pavarotti, o forse solo per stemperare con una battuta l’emozione di esibirsi in un teatro vuoto, Francesco Gabbani lancia l’assist al flautista Andrea Griminelli. Cinque ore di prove e registrazioni, per la coppia formata dal popolare cantautore di Carrara e dal solista di Correggio, per il Concerto di Natale che sarà trasmesso in streaming mercoledì 23. Gabbani alla chitarra, accompagnato al piano da Lorenzo Bertelloni, e con il fratello Filippo alla batteria; Griminelli con il prezioso flauto d’oro a 20 carati, e il papillon a marcare l’unica differenza di stile con il divo pop di Sanremo. Teatro, dicevamo, rigorosamente vuoto: "Dato il momento storico va accettato – riflette Gabbani al termine della ‘session’ –, ma certamente per gli artisti è uno strazio non poter condividere con il pubblico la propria emozione. Grande soprattutto per chi, come me, si ritrova su un palco di tale bellezza, pensando a quali miti l’hanno calcato prima di me, a iniziare da Claudio Abbado". E in nome dell’emozione Gabbani ha scelto un repertorio più intimo; anche la brillante ’Occidentali’s Karma’ (con cui ha dominato il Sanremo 2017) aveva un arraggiamento meno sbarazzino, così come in ’Viceversa’ ha puntato più sul testo che sul ritornello e il fischiettio acchiappa-like. Gli altri tre brani che il pubblico potrà ascoltare sono l’orecchiabile ’Amen’ – con cui nel 2016 ha vinto Sanremo Giovani – e due brani meno noti al pubblico, ma di raffinata scrittura, come ’Foglie al Gelo’ e ’Eternamente Ora’, tratti rispettivamente dagli album ‘Magellano’ e da quello, omonimo, d’esordio. Registrazione che fila via senza intoppi, anche se proprio per ’Amen’ è necessario un bis. Accordo perfetto invece con Griminelli nei duetti che si imperniano su tre brani natalizi: si inizia con ’Adeste Fideles’, poi una versione di ’White Christmas’ che dal classico scivola, allegramente, nello swing (e qui Griminelli mostra di avere il passo non solo del concertista classico ma anche i tempi del jazzista), sino all’omaggio duplice al Natale e a John Lennon, con la struggente ’Happy Christmas (War is Over)’. Poi, mentre Gabbani torna in camerino a indossare felpa e cappellino da rapper, è Griminelli tenere la scena, alternando classici della tradizione natalizia e non solo (da ’Jingle Bells’ a ’Over the rainbow’) al genio di Ennio Morricone.