Piano per aiutare l’agricoltura. Patto tra Comune e associazioni. E uno sportello per i lavoratori

Presentato il documento che ha tra gli obiettivi la promozione dei prodotti del territorio, a la lotta al caporalato. In programma, infine, la creazione di una rete per le aziende.

Piano per aiutare l’agricoltura. Patto tra Comune e associazioni. E uno sportello per i lavoratori

Piano per aiutare l’agricoltura. Patto tra Comune e associazioni. E uno sportello per i lavoratori

Forse la cosa più innovativa, anche sotto il profilo operativo, è la volontà di aprire uno sportello comunale per il lavoro agricolo. Ossia un luogo nel quale, anche grazie al centro di Mediazione, far incontrare domanda e offerta di lavoro nei campi. In realtà, la strategia è molto più ampia e rientra in quello che il Comune ha chiamato Piano strategico per lo sviluppo del territorio-sistema agricoltura Ferrara. Non chiamatelo Tavolo. È un piano, molto operativo, realizzato di concerto tra ente e associazioni di categoria che si propone – attraverso dei focus group – di intervenire su sette punti strategici. Dallo sviluppo dell’agricoltura in senso ampio, passando per le politiche del lavoro e la manodopera, la salvaguardia delle produzioni agricole, gli ambiti di gestione dell’agricoltura, la formazione e l’informazione, finendo con la promozione del comparto e la rete per il territorio. Non solo. Il ‘Sistema Agricoltura Ferrara’ mira al reperimento delle fonti di finanziamento per progetti innovativi, alla condivisione trasversale di tutte le informazioni utili a supportare, in questo momento così complesso, gli agricoltori del territorio su temi delicati come i rimborsi, le assicurazioni e la tutela degli imprenditori. Tra gli obiettivi, c’è anche quello della valorizzazione e promozione del territorio agricolo e di tutte le sue eccellenze, con azioni per la tutela e la visibilità dei prodotti Dop, Igp e dei prodotti tipici.

In pochi mesi dall’avvio (novembre 2023) sono stati 21 gli incontri operativi realizzati, che hanno coinvolto insieme al Comune una ventina di professionisti rappresentanti delle associazioni di categoria e delle grandi aziende operanti sul territorio. Ma l’obiettivo che si pongono i componenti è quello di estendere le adesioni anche ad altri enti: Camera di Commercio, Università e Consorzio di Bonifica. Il piano di lavoro preliminare si è concluso qualche giorno fa, dando vita al documento programmatico e strategico di lungo periodo, condiviso con gli stakeholder del territorio, in cui sono stati individuati gli obiettivi comuni, le linee strategiche e gli sviluppi futuri, tenendo conto delle specificità e delle esigenze del territorio e sulla peculiare identità del distretto ferrarese in tema di agricoltura. A coordinare i lavori per la parte pubblica sarà l’assessorato all’Ambiente – tant’è che è stato coinvolto il dirigente, Alessio Stabellini – e il primo cittadino che ha istituito (e tenuto in capo a lui) la delega assessorile dedicata al comparto agricolo. Ma torniamo al piano. Nel documento elaborato con le associazioni – circa una ventina di pagine – tra gli altri viene avanzata come idea progettuale quella di ricercare nuove varietà di colture più resistenti e resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici, la distintività dei prodotti ferraresi, gli incentivi ai giovani e il ricambio generazionale, e le campagne informative rivolte ai consumatori e l’utilizzo in campagna di prodotti fitosanitari e il contrasto alle emergenze parassitarie degli ultimi decenni. In più, tra gli obiettivi c’è quello di creare una mappa degli agriturismi presenti nel territorio, raggiungibili anche attraverso una mobilità dolce, per far conoscere anche ai turisti le aziende presenti.

Infine, la volontà è quella di creare una ‘rete per il territorio’ tra le diverse realtà agricole per l’approvvigionamento delle materie prime, per la gestione assicurativa a salvaguardia del raccolto e per calmierare le spese, ad esempio quelle di smaltimento dei rifiuti agricoli. A più riprese è stato sottolineato il ruolo dell’agricoltura come comparto attento all’ambiente. Tra le prime pagine del documento, emerge infatti la volontà di lavorare sui progetti di carbon offset, ossia piani che riducano o prevengano le emissioni di gas serra e progettualità che rimuovano o sequestrino in formula duratura l’anidride carbonica già presente in atmosfera. In questo quadro, gli imprenditori stanno pensando a creare una sinergia più strutturata anche con il Petrolchimico – segnatamente con l’azienda Yara – per gli approvvigionamenti di urea, di cui l’impresa del Polo è produttrice a livello internazionale. Insomma, dalle criticità al (tentativo) di risolvere i problemi.