Gite in carrozza per scoprire il Delta

Il ’turismo lento’ con l’uso dei cavalli è la nuova frontiera per esplorare le bellezze di Pomposa e dintorni

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Percorreranno quasi 360 chilometri, le tre carrozze dell’Associazione Veneti Emiliani Lombardi Attacchi (Aveva), perché sono carrozze "attaccate" ai cavalli, che ieri mattina hanno visitato la millenaria abbazia di Pomposa, facendosi ulteriori promotori di un turismo slow, in perfetta sintonia col luogo e il Parco del Delta del Po. Ospitati i cavalli al ranch a Caprile, una frazione di Codigoro, da Franco Aliprandi del gruppo Cowboys Delta del Po, mentre i 6 cavallerizzi hanno dormito in ostello, percorrono in media 60 chilometri al giorno e curiosità quelle che trainano le carrozze sono cavalle sono tutte femmine, Paloma, Melissa, Viola, Jenni, Michela e Yuma "sono più docili - dice il presidente William Lanaro titolare del centro ippico Lanny Ranch di Legnago ed altri dall’Emilia Romagna - nel nostro tour transitiamo anche su statali e al passaggio dei camion che spesso salutano a colpi di clacson, le cavalle non si scompongono".

E ancora: "Ci fermeremo per l’intera giornata, per visitare l’abbazia e consentire ai cavalli di effettuare un riposo adeguato. Siamo partiti da Legnago - prosegue per raggiungere Brescello, portando avanti un discorso di visitare un territorio in modo lento, ma molto più bello ed il vostro è fantastico e promuovere anche il turismo equestre che qui avrebbe una grande attrattiva. Domani partiremo per Ferrara e faremo tappa all’ippodromo, poi raggiungeremo San Posidonio, in provincia di Modena ed infine, venerdì arriveremo a Brescello, resa celebre da Peppone e don Camillo, personaggi creati dalla penna di Giovanni Guareschi". La piccola carovana di tre carrozze ogni due giorni si ferma un giorno per far riposare le cavalle.

Ad accoglierli il sindaco Sabina Alice Zanardi ed il vice sindaco Francesco Fabbri "il comune sta imprimendo energie e risorse mirate in direzione dello sviluppo del turismo slow, - ha detto il primo cittadino - una fetta dell’economia turistica in costante crescita, a livello nazionale e a livello locale. La pandemia ha ridisegnato i confini del nostro stare assieme e degli spazi di aggregazione, influenzando anche le scelte per le nostre vacanze, scelte che premiano il turismo lento, fatto di grandi spazi aperti e quindi di ambiente, storia, cultura ed enogastronomia, requisiti tutti ben presenti in questo territorio. L’esperienza che ci fate vivere oggi, - ha proseguito il sindaco -, ci offre spunti e stimoli a guardare con interesse ed attenzione anche allo sviluppo del turismo equestre nel Comune, un turismo che ben si coniuga con le sue ampie distese rurali, circondate da vigneti, colture cerealicole, corsi d’acqua, oasi naturali salmastre, come lo sono Canneviè e Porticino". Infine ha voluto sottolineare sul legame profondo di amicizia e simbiosi che si instaura, anche attraverso iniziative come questa, tra l’uomo ed il cavallo.

Claudio Castagnoli