"Gli aborti sono sempre più farmacologici"

I dati dell’Ausl e dell’ospedale. Oltre trecento interruzioni a Cona nel 2021. Corazza: "Siamo sotto la media nazionale. Bene la pillola Ru 486"

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di Federico Di Bisceglie

Le interruzioni di gravidanza, ora, sono sempre più ’farmacologici’ che chirurgici. Infatti l’offerta dell’Ru486 – la pillola abortiva, per intenderci – è sempre più ampia, anche in ossequio alle indicazioni ministeriali (che ne hanno consentito l’utilizzo fino al 63esimo giorno dopo la cessazione del ciclo mestruale). Ma guardiamo i dati relativi alle cessazioni, a Cento e a Ferrara nel 2021, e nel primo semestre del 2022 sempre a Cento. Partiamo dal più corposo che è quello di Cona: l’anno scorso sono state effettuate 316 interruzioni di gravidanza. Di queste, diciassette erano oltre la nona settimana per cui non è stato possibile agire con il farmaco. Delle restanti 299, 160 sono state effettuate chirurgicamente, mentre 139 in via farmacologica. A Cento, sempre l’anno scorso, le interruzioni complessivamente sono state 61: di queste, 49 chirurgiche e 19 farmacologiche. Nel primo semestre di quest’anno, invece sono state 22. Sette erano oltre le nove settimane. Per quanto riguarda le restanti 15, tre sono state chirurgiche, mentre dodici farmacologiche. "A conferma del dato regionale – spiega Fabrizio Corazza, direttore del dipartimento materno infantile di Ausl Ferrara e Aosp – il trend delle interruzioni volontarie nella nostra provincia vede un calo dei casi e un aumento di quelli effettuati tramite la pillola Ru 486. L’offerta è stata peraltro allargata a un target di gestazione più ampio. Si tratta di una possibilità che ha molta compliance tra le pazienti, in virtù della minor invasività". Tra le due, dunque, la strada scelta con maggiore frequenza è quella farmacologica.

"Il numero di interruzioni – spiega Corazza – in linea di massima è in calo rispetto agli anni precedenti. E siamo sotto la media nazionale. Devo dire che le pazienti accettano di buon grado le interruzioni farmacologiche". Ad alzarsi, invece, è l’età media di chi usufruisce di questo servizio. "Tempo fa – spiega il direttore del dipartimento materno infantile di Ausl Ferrara e Aosp – l’età media della prima gestazione oscillava tra i venticinque e i ventinove anni. Di conseguenza, anche per le interruzioni si registra mediamente un’età media più alta". E questo dato porta con se un altro aspetto interessante, specchio dei tempi che stiamo vivendo anche in termini di natalità. "Dal punto di vista dell’ampliamento dei servizi erogati dall’azienda – prosegue il direttore del dipartimento materno infantile di Ausl e Aosp – abbiamo registrato un forte incremento nelle procreazione medicalmente assistita, comunemente detta ’fecondazione artificiale’, in particolare nell’ospedale del Delta a Lagosanto".

"Per quanto attiene, infine, alla somministrazione del farmaco nelle strutture consultoriali – chiude Corazza – , le strutture stanno completando il percorso organizzativo, già molto avanzato a Cento ed in corso di implementazione negli altri territori".