I fasti della devozione mariana Rivive la musica della corte estense

L’ensemble La Reverdie sarà protagonista di un concerto in pinacoteca a palazzo dei Diamanti

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Un concerto di polifonia del primo Rinascimento ferrarese, legato agli autori che operarono alla corte di Leonello d’Este, tra cui Gilles Binchois e Guillaume Dufay. A proporlo, oggi alle 16 nella Sala delle Cene della Pinacoteca nazionale a palazzo dei Diamanti, è Ferrara Musica, che l’ha inserito nel cartellone della stagione 20222023, in collaborazione con le Gallerie Estensi e l’associazione Bal’danza. Protagonista del concerto sarà l’ensemble laReverdie, vero e proprio punto di riferimento nazionale e internazionale per l’esecuzione della musica medioevale e rinascimentale. Il programma, intitolato ‘Lux laetitiae’, è dedicato ai "fasti della devozione mariana alla corte di Ferrara al tempo di Leonello".

Gli interpreti sono Claudia Caffagni (voce e liuto), Livia Caffagni (voce, viella, flauti), Elisabetta De Mircovich (voce e viella), Teodora Tommasi (voce, arpa e flauto), Doron David Sherwin (voce e cornetto), Matteo Zenatti (voce e arpa), con la partecipazione di Valerio Mazzucconi (trombone, tenore ed Emanuele Petracco (voce). Le antifone e gli inni proposti sono quelli radicati nella tradizione cristiana, che cantano le lodi e le intercessioni alla Vergine attraverso testi impressi nella pratica devozionale in onore della madre del redentore: Salve Regina, Gaude virgo salutata, Ave maris stella, Flos florum, Magnificat e così via. Il programma presenta dodici brani tratti da un importante codice appartenuto alla corte, in cui compositori come Guillaume Dufay, Gilles Binchois, Leonel Power e John Dunstable – tra i più illustri della prima polifonia rinascimentale, esponenti della scuola franco-fiamminga e della ‘contenance angloise’, coloro che hanno codificato le leggi dell’architettura sonora delle più maestose cattedrali musicali del tempo – si sono cimentati nel genere del mottetto. Le esecuzioni combinano sei voci con una ricca dotazione di strumenti e mirano a riprodurre il suono splendente della cappella estense al tempo di Leonello e Borso, appassionati mecenati che attirarono a Ferrara molti valenti artisti incaricati di adornare la corte con arte, bellezza e armonia.