Il loro ritorno ad Argenta era una promessa, fatta in una nefasta giornata di settembre di un anno fa, quando la Regione , assieme all’Assessore alla cultura e al paesaggio Mauro Felicori, avevano deciso di dare voce a quei lavoratori dello spettacolo viaggiante dimenticati durante la pandemia di Coronavirus. "Ti prometto che il prossimo anno torniamo", aveva detto Giuseppe Carletti, tastiere e fisarmonica dei Nomadi, al sindaco Andrea Baldini. E così è stato. Oltre a "Beppe", la band è composta da Cico Falzone (chitarre e cori), Daniele Campani (batteria), Massimo Vecchi (basso e voce), Sergio Reggioli (violino e voce) e Yuri Cilloni (voce). Cinquantotto anni di carriera, portati benissimo: con l’entusiasmo e la grinta di sempre, i Nomadi sono riusciti a incendiare Piazza Garibaldi con un concerto di due ore e mezza che ha ripercorso tutti i loro più grandi successi, molti dei quali divenuti icone e simboli intergenerazionali. I brani "Dio è Morto" e "Io Vagabondo" li hanno cantati proprio tutti, dai trentenni ai settantenni presenti, attenti e ordinati, ma non per questo meno scatenati. Un’esibizione che si inserisce all’interno del tour "Solo esseri umani", che i Nomadi stessi hanno dedicato a chi non c’è più, ai numerosi amici e a tutte le persone mai conosciute. La serata di apertura della Fiera ha centrato perfettamente l’obiettivo che si era posto il sindaco: "riportare in piazza gli argentani, i loro ospiti e i grandi spettacoli".
Carlotta Gamberini