Il flauto della solidarietà Sul palco Griminelli e Nek

Domani il concerto dei due ’big’ per finanziare l’ospedale in Tanzania. Il protagonista: "Mi sento molto fortunato, spero che il pubblico risponda"

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di Laura Guerra

Con ‘Note d’amore’ domani alle 18 al palazzetto di Cento, Andrea Griminelli con i suoi friends, cioè Nek e tanti musicisti e cori dell’Emilia-Romagna, sarà il protagonista dello spettacolo che ha lo scopo di raccogliere fondi per la creazione di laboratori lavorativi per Coccinella Gialla e aiuti per l’ospedale in Tanzania di Amici di Adwa. A mettersi in gioco, questo grande personaggio della musica internazionale, per anni al fianco di Pavarotti e dei più grandi big , da Bocelli a Sting.

Griminelli, cosa l’ha spinta ad accettare questa sfida?

"Mi sento molto fortunato ad aver avuto questo dono facendo diventare la mia passione un lavoro e sento il dovere di ricambiare. Con Anffas avevamo già fatto una cosa simile anni fa che aveva avuto un bellissimo riscontro e speriamo che anche domani sia così".

Sulla scia di questo ha chiamato Nek?

" Sì, siamo sulla stessa sintonia. Veniamo da 30 km di distanza ma ci siamo conosciuti per caso a un concerto di Sting. Fortunatamente per questo evento era libero e sono felice che abbia accettato".

Che cosa ci farà sentire?

" Eseguirò diversi brani di un disco che ho fatto su Morricone, con orchestre, coro, arrangiamenti. Altri brani, alcuni classici, accompagnerò al flauto il coro dei bambini e sarà un susseguirsi di musica senza interruzione e in crescendo. Un concerto con tutti emiliani".

Note d’amore, come mai questo titolo?

"L’amore per la musica e per l’umanità è quello che unisce e in questo momento storico, ce n’è ancor più bisogno".

Cosa significa per lei suonare il flauto?

"È il dono che Dio mi ha dato per comunicare, per esprimere la mia musicalità. Ho avuto la fortuna di trovare un insegnante di educazione musicale che mi aveva musicalmente adottato vedendo in me questo talento. Avevo 10 anni quando mi regalò dei dischi di Gazzelloni, mi innamorai del suono del flauto e nacque in me la voglia di emulare questo mito. Poi ci fu il posto da insegnante al Conservatorio di Ferrara, l’orchestra della Fenice e la vittoria al concorso per Parigi e Pavarotti che venne a un mio concerto, mi chiese di lavorare con lui e mi portò in giro per il mondo. E’ stato un secondo padre".

Cos’è in grado di esprimere il flauto traverso?

"E’ lo strumento più vicino alla voce umana, vibra e si suona esattamente con la tecnica del canto. Ogni flautista ha un suono personale, una voce diversa, trasmettendo emozioni. La timbrica del flauto è quella che arriva di più all’animo umano e che suonata con una certa vibrazione ha poteri di benessere e cura dalle ansie".